A Soddo (Etiopia): La città dei ragazzi sorridenti
Anni fa, Mons. Rodrigo Mejia S.J., vescovo di Soddo, ci presentava un progetto per il sostegno dei ragazzi di strada:
“Amici del Gruppo India, nel ringraziarvi per il sostegno da voi ricevuto in occasione della carestia che ha colpito la nostra regione, sottoponiamo alla vostra generosità un programma per i ragazzi di strada. Nella città di Soddo se ne contano circa 1.500 i cui genitori, quando ci sono, devono affrontare povertà e privazioni. Costretti a non poter frequentare la scuola, questi piccoli finiscono sulla strada cercando disperatamente di guadagnare qualcosa, offrendosi ad ogni tipo di attività! In questo modo sono condannati a crescere senza educazione e vulnerabili ad ogni tipo di sfruttamento. Il programma residenziale, in una struttura della Diocesi, intitolata “la città dei ragazzi sorridenti”, ha l’obiettivo di formare buoni cittadini attraverso un percorso segnato da: vita comune, rispetto delle regole, apprendimento di un mestiere, sport, riferimento a valori universali e reintegrazione nella società. Per continuare a realizzare ciò abbiamo bisogno di fondi e per questo ci rivolgiamo anche a voi perché possiate sostenerci in questa impresa. Desideriamo continuare con 100 ragazzi, a voi chiediamo un contributo di 190 euro all’anno per ragazzo. Confidiamo nei vostri benefattori per questa causa che riguarda il futuro di tanti ragazzi. Saluto tutti voi.”
Grazie al contributo di tante persone generose il progetto continua e le notizie che riceviamo sono ottime:
Soddo, 24/3/2016
Il numero dei bambini oggi presenti al centro è salito a 130 unità. Ma molto presto il Direttore e gli educatori saranno di nuovo sulla strada per invitare altri frugoletti che desiderano o decidono di cambiare la loro vita e pensare seriamente al loro futuro. Altri bambini, quindi usufruiranno ancora delle nostre strutture, del nostro metodo educativo, e di tutte quelle cose necessarie per la loro crescita serena. Sappiate che in questi sei anni di attività circa 400 bambini vivono di nuovo con i loro famigliari. Le famiglie e i loro figli, con il nostro sostegno, possono guardare con fiducia e speranza al futuro. Altri hanno raggiunto l’università. Abbiamo già al centro un nostro ragazzo che si è laureato ed è ora un valido collaboratore del centro. Se sapeste quanto bene fa, con i suoi consigli e con il suo esempio a tanti altri bambini che cercano di imitarlo. A sentirli raccontare la loro storia, e quando manifestano il loro desideri e i loro sogni, veramente delle volte ci si commuove.
Solo due esempi:uno di loro mi ha confidato che vuole diventare dottore, non per fare soldi, ma per andare nelle case dei poveri e lì curare i malati, che non possono pagare le medicine, l’ospedale, insomma per fare del bene a chi non ha nulla. Un secondo mi ha confidato che vuole diventare ingegnere, non per costruire le case o i palazzi, ma costruire un centro come il nostro, per poter dare un lavoro e un futuro a tanti bambini che non possono studiare per mancanza di mezzi e di soldi. Tutto questo sta a dimostrare come l’esempio dato loro, trascina e spinge le persone alla imitazione.
Ancora un grazie di cuore per la solidarietà della vostra benemerita organizzazione. Approfitto dell’occasione per inviare a tutti i membri del vostro gruppo i miei più cordiali saluti, uniti a quelli dei responsabili del centro e nonché quelli dei nostri e vostri bambini.
Sempre grato,
Abba Marcello