Dhani, India: Centro di Formazione Professionale
Nel Dhar, un distretto del Madhya Pradesh (India centrale) dove il 54% degli abitanti è tribale, la terra appartiene ai grandi proprietari e i nativi (che sanno usare solo tecnologie molto primitive) vivono sotto la soglia della povertà, occupandosi di caccia, raccolta e agricoltura (come braccianti giornalieri), spesso coprendosi di debiti.
La scarsa abilità professionale tra i giovani, che non hanno istruzione né capacità tecniche, li condanna a una vita servile, senza possibilità di migliorare la propria condizione. Solo il sostentamento e una buona formazione possono liberare la comunità dal ciclo vizioso della povertà. I Fratelli del Sacro Cuore hanno deciso di fondare un Centro di Formazione Professionale a Dhani. Offrire corsi di Cucito, Ricamo, Impianti Elettrici ed Idraulici aiuterà i giovani a trovare lavori ben remunerati; ogni anno molti ragazzi (e adulti che non hanno un lavoro stabile) saranno coinvolti in questo progetto e la possibilità di trovare impiego nelle industrie che si stanno costruendo lungo l’autostrada verso Mumbai sembra molto promettente. (Prog. 842F)
La causa principale della situazione di povertà è l’analfabetismo che provoca una sorta di schiavitù: chi non ha conoscenze e capacità tecniche può occuparsi solo di lavori manuali pesanti, non qualificati. Molte famiglie vivono praticamente in schiavitù, lavorano nei campi di canna da zucchero o altre coltivazioni, fabbricano mattoni o arrotolano beedi (sorta di sigarette fatte con tabacco di scarsa qualità). Per ripagare i debiti, tutta la famiglia deve lavorare oltre 12 ore al giorno per poco o nulla. I bambini lavorano con i genitori, per aiutarli a guadagnare un po’ di più; sono spesso sfruttati dai proprietari terrieri per pratiche illegali, dipendendo da loro per tutto, non possono opporsi. A questi bambini non è consentito lo studio e questo perpetua la povertà e l’oppressione.
Nel distretto ci sono un paio di istituti tecnici, ma sono difficilmente frequentabili dai giovani sia per la distanza dai loro villaggi, sia per il costo delle tasse scolastiche. Non ci sono istituti che offrano una formazione professionale in maniera non formale a chi è uscito dal circuito scolastico. Ben il 74% dei giovani abbandona la scuola tra gli 8 e i 15 anni e questo non lascia loro altra scelta che dipendere da un lavoro servile e mal pagato.
Le donne sono rimaste molto indietro rispetto agli uomini nell’accesso all’educazione, alla cura della salute, al lavoro… Oltre a queste differenze sociali ed economiche, le donne sono vittime di crimini efferati come abusi sessuali, violenze, molestie, traffici immorali, matrimoni precoci e varie forme di oppressione culturale. Gli uomini più ricchi sfruttano questa situazione e approfittano di loro, fisicamente e anche sessualmente. Non appena raggiungono la pubertà, le giovani che lavorano in una fattoria sono prese con la forza dal proprietario. Le comunità tribali non possono opporsi a queste violenze, se non combinando un matrimonio quando la ragazza è ancora una bambina in modo da prevenirle.
L’obiettivo dei Fratelli è sviluppare le risorse umane dei tribali e delle caste inferiori, formando lavoratori professionali. Il desiderio di raggiungere una buona posizione potrà contrastare l’abbandono scolastico dei bambini. Se la nuova generazione sarà intraprendente, poi potrà educare i propri bambini e così aumenterà il tasso di alfabetizzazione. Il successo di questo progetto ridurrà povertà, analfabetismo, sotto-impiego e innalzerà il livello di consapevolezza. Migliorare le condizioni di vita, li sensibilizzerà sui propri diritti, li aiuterà a ottenerli e a vivere una vita umana, dignitosa e con rispetto di sé.
Il progetto si svilupperà nel villaggio Dhani, con l’organizzazione di due edizioni di due corsi semestrali: uno di Cucito e ricamo, l’altro di Impianti elettrici e idraulici. Ad ogni edizione parteciperanno 25 persone, scelti tra i giovani tribali e i dalit che hanno abbandonato la scuola, dando la preferenza ai figli di vedove o donne abbandonate, e ai padri di famiglia disoccupati.
Al termine del corso ogni partecipante riceverà un kit di strumenti utile a iniziare un’attività in proprio, anche se si stima che circa il 50% riuscirà a trovare un impiego.