Pasqua 2018
Se la carità si fosse spenta o affievolita nel nostro cuore, la Quaresima è una nuova occasione che il Signore ci offre per ricominciare ad amare. È quanto papa Francesco scrive, in sintesi, nel suo messaggio per questo tempo che stiamo vivendo. Ne riportiamo qualche espressione particolarmente significativa per noi.
“…L’esercizio dell’elemosina, insieme al digiuno e alla preghiera, ci libera dall’avidità e ci aiuta a scoprire che l’altro è mio fratello: ciò che ho non è mai solo mio. Come vorrei che l’elemosina si tramutasse per tutti in un vero e proprio stile di vita! Come vorrei che, in quanto cristiani, seguissimo l’esempio degli Apostoli e vedessimo nella possibilità di condividere con gli altri i nostri beni una testimonianza concreta della comunione che viviamo nella Chiesa. A questo proposito faccio mia l’esortazione di san Paolo, quando invitava i Corinti alla colletta per la comunità di Gerusalemme: «Si tratta di cosa vantaggiosa per voi» (2 Cor 8,10).
Questo vale in modo speciale nella Quaresima, durante la quale molti organismi raccolgono collette a favore di Chiese e popolazioni in difficoltà. Ma come vorrei che anche nei nostri rapporti quotidiani, davanti a ogni fratello che ci chiede un aiuto, noi pensassimo che lì c’è un appello della divina Provvidenza: ogni elemosina è un’occasione per prendere parte alla Provvidenza di Dio verso i suoi figli; e se Egli oggi si serve di me per aiutare un fratello, come domani non provvederà anche alle mie necessità, Lui che non si lascia vincere in generosità?”
La carità come stile di vita …è quanto p. Mario Pesce ha proposto fin dall’inizio ed è quello che noi e voi, amici del Gruppo India, insieme vogliamo continuare a vivere con sempre più impegno. In queste pagine vi proponiamo un nuovo rapido “giro del mondo” tra alcune delle realtà aiutate e da aiutare.
Viaggio in Bangladesh – Novembre 2017
Partiamo da un viaggio reale, l’ultimo dei tanti che alcuni volontari del Comitato Gruppo India effettuano (sempre a proprie spese) per conoscere più da vicino le varie realtà missionarie, verificare i progetti in atto, studiare il modo migliore per ulteriori interventi. La meta è il Bangladesh, pochi giorni prima del viaggio del Papa in questa terra, e ha toccato quasi tutti i punti aiutati dal Gruppo India.
Istruzione nella grande piantagione di tè (Sylhet). La terra è delle grandi multinazionali del tè e i braccianti sono pagati meno di 1 euro per 12 ore di lavoro. Vivono in una vasta area, dispersi in piccoli villaggi lontani chilometri e chilometri dalle scuole. Padre Toppo, nativo di questa zona, svolge un intenso lavoro nella zona girando tra i villaggi per portare ovunque il sostegno scolastico necessario. “Le anziane di uno sperduto villaggio, saputo che ero la ‘postina’ degli italiani, con mio grande imbarazzo mi hanno lavato, profumato e baciato i piedi in segno di riconoscenza per tutti voi”. Così ha raccontato Luisa Bracco, volontaria.
Scuole e ostelli a Kellabari e Dinajpur. Cittadine ai confini con l’India. Zona tanto povera! Le misere baracche sono costruite lungo corsi d’acqua diventate fogne e scarichi a cielo aperto. La povertà estrema è sofferta soprattutto dai più piccoli. Ma… li riconoscereste? Gli stessi bambini e bambine, grazie alle adozioni-borse di studio, frequentano la scuola delle Suore di Maria Bambina, dove possono lavarsi, usare i servizi igienici, mangiare, avere una divisa, libri, insegnanti, ecc. I loro sorrisi, la gratitudine dei genitori e le preghiere dei missionari sono per voi.
A tutti l’augurio sincero di
una serena e buona Pasqua
e di una carità “inventiva” fino all’infinito!
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