Natale 2018
Natale è tempo per trasformare la forza della paura in forza della carità, in forza per una nuova immaginazione della carità. La carità che non si abitua all’ingiustizia come fosse naturale, ma ha il coraggio, in mezzo a tensioni e conflitti, di farsi ‘casa del pane’, terra di ospitalità. «Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo» …ci ricordava S. Giovanni Paolo II, all’inizio del suo Pontificato (22 ottobre 1978).
Nel Bambino di Betlemme, Dio ci viene incontro per renderci protagonisti della vita che ci circonda; si offre perché lo prendiamo tra le braccia, perché lo solleviamo e lo abbracciamo. Perché in Lui non abbiamo paura di prendere tra le braccia, sollevare e abbracciare l’assetato, il forestiero, l’ignudo, il malato, il carcerato (cfr Mt 25,35-36). In questo Bambino, Dio ci invita a farci carico della speranza. Ci invita a farci sentinelle per molti che hanno ceduto sotto il peso della desolazione che nasce dal trovare tante porte chiuse. In questo Bambino, Dio ci rende protagonisti della sua ospitalità.
Commossi dalla gioia del dono, piccolo Bambino di Betlemme, ti chiediamo che il tuo pianto ci svegli dalla nostra indifferenza, apra i nostri occhi davanti a chi soffre. La tua tenerezza risvegli la nostra sensibilità e ci faccia sentire invitati a riconoscerti in tutti coloro che arrivano nelle nostre città, nelle nostre storie, nelle nostre vite. La tua tenerezza rivoluzionaria ci persuada a sentirci invitati a farci carico della speranza e della tenerezza della nostra gente.
Queste parole e questa preghiera di papa Francesco pronunciate nell’omelia della Messa di Natale 2017 ci sono sembrate molto belle e adatte per introdurre e accompagnare questa nostra circolare di Natale 2018. Sono una luce sul significato vero del Natale; sono una spinta a proseguire uniti nel nostro impegno di carità che, dal Natale 1980, continua senza sosta; sono un invito ad aprire sempre di più i nostri occhi e il nostro cuore davanti a ogni fratello che soffre, a riconoscere Gesù nel volto dei tanti bambini che vivono in situazioni di guerra, fame, povertà, impossibilità di andare a scuola…
Nelle pagine che seguono vi proponiamo un nuovo piccolo giro del mondo tra alcune delle tante realtà che stiamo sostenendo in modo regolare, i progetti realizzati e quelli da realizzare, le risposte date e da dare a varie emergenze, l’eco degli innumerevoli grazie che ci giungono da ogni angolo del mondo e i cui veri destinatari siete voi che rendete possibile tutto questo bene.
Il Bambino di Betlemme apra i nostri occhi e i nostri cuori, ci renda sempre più capaci di riconoscerlo e abbracciarlo in ogni fratello che soffre.
È il nostro augurio per questo Natale e per tutto l’anno 2019
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