Palavilai, India: accoglienza donne anziane
In India si sta affacciando un nuovo problema: persone anziane abbandonate dalla società. Una povertà in un certo senso nuova per la tradizione indiana, ma purtroppo oggi in continuo aumento. Il Gruppo India vuole contrastarla, sostenendo chi offre una nuova casa a questi anziani.
Sundar Nivas (a Palavilai, Tamil Nadu, India) è una casa che da qualche anno accoglie donne abbandonate, malate e sole, che vengono trascurate dalla famiglia, che sono senza identità, a volte provenienti da stati diversi e che parlano altre lingue; la missione delle Suore della Carità di S. Giovanna Antida è di prendersi cura di loro e di fargli trovare un’atmosfera familiare, quella che hanno perso o forse non hanno mai avuto nella loro vita.
Sundar Nivas, dal momento che lo spazio è limitato, può ospitare solo 14 donne, ma lentamente la gente conosce e apprezza il servizio delle suore e chiede di accogliere o indirizza loro altre donne in difficoltà. Altre 12 donne sono perciò ospitate alla Unity House a Nadaikkavu (a circa 7,5 km), insieme a 25 ragazze orfane e semi-orfane. In questo modo si cerca di rafforzare un rapporto intergenerazionale, per ricostruire il corretto rapporto tra giovani e anziani.
“Le nonne senzatetto sono per lo più prese dalla strada e, una volta che vengono da noi, ci prendiamo cura di loro sotto tutti gli aspetti: alloggio, cibo, assistenza sanitaria con controllo regolare e assistenza infermieristica quotidiana. Ma soprattutto cerchiamo di offrire loro il nostro affetto, rispetto e la possibilità di recuperare la loro dignità umana e sentirsi parte di questa ‘famiglia speciale’.” (suor Sobia Josphin)
Ogni donna riceve un letto e un armadietto per riporre quelle poche cose che ha. Letto medicale o altri supporti medico-sanitari sono forniti in caso di necessità. I servizi igienici sono appropriati alla situazione con acqua calda per il bagno quotidiano, cosa non usuale da queste parti, ma diventata necessaria data la loro condizione fisica. Alcune di loro hanno bisogno di cure particolari, poiché non sono completamente autosufficienti, ma nessuna è lasciata sola.
“Ogni lunedì un gruppo di persone della parrocchia di Palavilai viene a casa nostra per pregare e condividere la parola di Dio, questa diventa un’occasione reciproca per dare e ricevere gioia. Le nonne prendono sul serio l’impegno di pregare per quanti vengono a condividere le loro pene, le loro attese e che si sentono sostenuti dall’intercessione dei poveri.” (suor Sobia Josphin)
Per mantenere attive le nonne, ogni giorno sono coinvolte con qualche lavoretto o qualche altra attività necessaria alla gestione della casa, cose loro ben note perché abitualmente parte della loro vita familiare. Questo le aiuta anche a sentirsi a casa e a non considerarsi sole, malate e inattive.
“Sperimentiamo che questa è realmente la casa della Provvidenza concretamente presente in molti modi. Finora abbiamo potuto contare sul supporto della Congregazione e di aiuti occasionali e, anche se con difficoltà, siamo riuscite a coprire le spese. Ora le richieste di persone anziane sono in aumento e i costi della vita anche. Perciò ci troviamo nella situazione di dover chiedere aiuto per poter accogliere altre donne e per sostenere tutte le spese che comunque sono tante.
Per questo, cari Amici del Gruppo India, una volta ancora bussiamo alla vostra porta. Se fosse possibile vorremmo chiedere un contributo di 2.500 Euro l’anno per poter continuare questa missione tra i più poveri e rifiutati della società. Estendiamo la nostra gratitudine per quanto già state facendo per la nostra missione in India e anche per queste nostre ‘nonne’ per le quali già state contribuendo per le medicine, e vi chiediamo di continuare a sostenerci con la vostra preghiera e generosità.” (Sr Sobia Josphin)
Vi invitiamo a collaborare con un’offerta (codice progetto 879A) e vi facciamo conoscere la storia di Lakhimi, una delle donne accolte a Sundar Nivas. È stata una giovane sposa e ha avuto due figli; ha lavorato duramente per prendersi cura della famiglia, ma quando suo marito è morto, i figli non si sono presi cura di lei. Trascurata dalla famiglia, vagabondava qui e là mendicando, così ha cominciato a raccogliere materiale di scarto dalla strada e a venderlo per avere qualche rupia per mangiare. La strada era diventata la sua casa, dormiva sotto i portici dei piccoli negozi o delle chiese. Qualcuno l’ha segnalata alle suore di S. Giovanna Antida che sono andate a incontrarla. La sua condizione era veramente pietosa: sporca, abiti stracciati, senza salute e senza identità… una storia come tante altre. “Abbiamo parlato un po’ con lei e le abbiamo offerto del cibo proponendole di venire a casa nostra. Lei ha accettato ed è cominciata la sua trasformazione. Le abbiamo fatto il bagno, tagliato i capelli, vestita bene e piano piano grazie a una vita regolare e a cure offerte con amore ha ritrovato la sua dignità e ora è felice.”
Lakhimi è ancora autosufficiente e capace di aiutare gli altri o di condividere qualche piccolo lavoro come raccogliere legna dal giardino per cucinare, le noci di cocco dopo la raccolta, preparare scope con le foglie di palma e innaffiare le verdure nell’orto. Tutto ciò la fa sentire viva e a casa, perché sono cose che era solita fare quando era giovane e si prendeva cura della sua famiglia.
Poiché quella di Lakhimi è una storia come tante altre, vogliamo che ci siano tante altre conclusioni così belle e positive.