Mararal, Kenya: i bambini pastori
I Samburo sono una tribù nomade che abita nel semi-deserto, a nord del Kenya. Sono dediti alla pastorizia e si muovono con il loro bestiame cercando pascoli e acqua. La comunità ha un totale di 12 piccoli villaggi e una popolazione di 10.000 persone disperse in un ampio territorio. È una tribù patriarcale, con valori propri che sono rimasti nel tempo. La loro religione è soprattutto tradizionale, ma alcuni di loro sono cristiani, aperti verso la Chiesa.
La maggioranza dei Samburo non ha istruzione scolastica in quanto sin da piccoli si occupano, durante l’intera giornata, del bestiame. I bambini pastori (detti chakuti) sono scelti all’età di 3 anni in base alle loro capacita di occuparsi del bestiame; imparano ad affrontare i pericoli del semi-deserto, ma viene negata loro l’opportunità di andare a scuola. La situazione è aggravata dal nomadismo alla ricerca dei pascoli, dall’usanza di sposare le ragazze giovanissime a uomini anziani (perché si occupino del marito e del suo bestiame), dalle difficoltà economiche delle famiglie (la scuola va pagata e lo Stato non elargisce contributi).
Questo progetto, già sperimentato in 3 villaggi, consente ai chakuti di frequentare dei corsi serali di tre anni, nelle stesse scuole utilizzate durante il giorno dai loro coetanei più fortunati (in cambio è offerto ai presidi un contributo per la manutenzione), offrendo un’educazione scolastica equivalente alla scuola primaria; le materie di studio sono: Inglese, Matematica, Swahili e Studi sociali. Sono ammessi bambini/ragazzi dai 7 ai 17 anni d’età, per dare istruzione anche a chi non ha potuto frequentare da piccolo o ha abbandonato presto la scuola. È prevista anche la distribuzione di una merenda prima delle lezioni offrendo così cibo ai ragazzi. Leggi anche la lettera di gennaio 2019, col racconto dei primi 6 mesi di vita del progetto!
Nel programma dei bambini pastori, si cerca di coinvolgere l’intera comunità del villaggio e per fare ciò si organizzano 4 riunioni l’anno, sia per monitorare il funzionamento del progetto, sia per fare diverse attività di aggiustamento, integrazione e condivisione con gli studenti. Inoltre si coinvolgono i direttori delle scuole ospitanti, per garantire un allineamento del percorso di istruzione con il ciclo di studio predisposto dal Ministero di Educazione Nazionale.
Gli obiettivi sono molteplici:
– lottare contro l’emarginazione nella quale molti bambini, senza un’educazione scolastica, rischiano di rimanere;
– lavorare con i bambini in relazione a temi delicati della loro cultura, come la circoncisione femminile e la promozione della donna;
– fornire loro l’opportunità di imparare altre due lingue nazionali: lo swahili e l’inglese, per comunicare con tutto il paese;
– dare ai bambini un’integrazione al loro regime alimentare;
– incoraggiare i ragazzi a proseguire gli studi nella scuola pubblica.
Come si è detto, il progetto è già attivo in tre villaggi, ma ce ne sono altrettanti che desiderano aderire (con 30/40 studenti ciascuno). Questi villaggi si trovano tutti nel territorio della parrocchia Saint Joseph, della diocesi di Mararal. La Chiesa è molto apprezzata dalla comunità, non solo per il lavoro spirituale, ma anche per l’aiuto che dà allo sviluppo realizzando progetti di fornitura di acqua, favorendo attività come l’apicultura e l’agricoltura, ideando programmi di studio per i bambini pastori e borse di studio per ragazzi della comunità, promuovendo attività di valorizzazione della donna e del suo sviluppo.
Ringraziamo con tutto il cuore chi voglia unirsi a questo progetto offrendo ai bambini pastori l’opportunità di studiare. Chiediamo, solo, a chi voglia aiutarci di prendere l’impegno per tre anni, al fine di garantire continuità per il programma.
Dio Benedica la vostra generosità.
(padre Jimmy Alexander Gil)
Leggi anche la lettera di gennaio 2019, col racconto dei primi 6 mesi di vita del progetto!