Kabinda, R.D.Congo: allevamenti in funzione!
Il progetto di padre Anaclet Mbuyu di un allevamento di maiali e conigli a sostegno di Casa Doria è ormai una solida realtà: la vendita degli animali e dei loro prodotti serve a migliorare il reddito delle famiglie, facilita il sostegno agli studi dei bambini e la lotta alla malnutrizione con una maggiore possibilità di consumare carne e altri alimenti ricchi di proteine.
Casa Doria è la casa gestita dall’associazione La Termitiere per accogliere bambini e ragazzi, diretti beneficiari del progetto. Questa avventura non è stata facile, perché lo scoppio di un’epidemia di peste suina ha ucciso 9 dei 24 maiali (si era partiti acquistandone 5) e le spese veterinarie sono così lievitate. Questo evento, insieme ad altre difficoltà legate all’instabilità politica della Repubblica Democratica del Congo, ha messo a serio rischio il proseguimento del progetto; ma poi la fiducia nel futuro ha preso il sopravvento e l’allevamento è continuato: due grossi maschi sono stati venduti per acquistare taccuini, penne, matite, lavagne e colori; un altro è stato utilizzato per arricchire l’offerta della mensa.
Altri due animali sono stati venduti per dare il via a una nuova attività: un allevamento di tacchini, su insistente richiesta dei giovani della Casa Doria; sono proprio loro che lo conducono, con l’aiuto di un veterinario e di un ingegnere agrario zootecnico. Padre Anaclet è veramente contento di questa iniziativa, che dimostra un cambiamento di mentalità: “È incoraggiante che i nostri giovani stiano cominciando a capire che è nel loro interesse intraprendere progetti e offrire il loro contributo coraggiosamente. Siamo molto soddisfatti del miglioramento del nostro bestiame e ringraziamo il Comitato Gruppo India per i finanziamenti che ci ha dato per i bambini più poveri, che hanno ricevuto una spinta e una ventata d’aria fresca per la loro salute, i loro studi e, in breve, per la loro vita. Non smetteremo di dirlo, il vostro finanziamento è davvero la Provvidenza di Dio, altrimenti tutto si sarebbe fermato, forse per sempre…”.