Estate 2019
«Dacci oggi il nostro pane quotidiano!… Quante madri e quanti padri, ancora oggi, vanno a dormire col tormento di non avere l’indomani pane a sufficienza per i propri figli! Immaginiamo questa preghiera recitata non nella sicurezza di un comodo appartamento, ma nella precarietà di una stanza dove manca il necessario per vivere. Le parole di Gesù assumono una forza nuova. L’orazione cristiana comincia da questo livello… dal cuore e dalla carne di persone che vivono nel bisogno o che condividono la condizione di chi non ha il necessario per vivere. Nemmeno i più alti mistici cristiani possono prescindere dalla semplicità di questa domanda. “Padre, fa’ che per noi e per tutti, oggi ci sia il pane necessario”. E “pane” sta anche per acqua, medicine, casa, lavoro…».
Così papa Francesco nell’Udienza del 27/3/2019, commentando la seconda parte del “Padre nostro”. Per tutti è una provocazione a pensare ai tanti fratelli per i quali questa preghiera è un grido che accompagna l’ansia di ogni giorno; è un invito a pensare ai “bambini affamati” del mondo d’oggi, a quelli che vivono in Paesi in guerra o dove manca il pane. Il Vangelo di Giovanni, ha sottolineato il Papa, racconta di una folla affamata e di un solo bambino “disposto a condividere i suoi cinque pani e due pesci”. Gesù moltiplicò quel gesto generoso: quel bambino aveva capito la lezione del “Padre nostro”. Il vero miracolo compiuto da Gesù non è tanto la moltiplicazione, ma la condivisione.
Come nei Vangeli ancora oggi una moltitudine di fratelli chiede pane, cure, casa, acqua, ospedali, scuole… Gesù, che non è mai passato indifferente accanto a queste richieste e a questi dolori, oggi chiede a noi di rendere possibile il “miracolo della condivisione”. Ed è quello che tutti noi e voi, amici del Gruppo India, cerchiamo di fare da quasi 40 anni. È quello che vogliamo continuare a fare con sempre più impegno, generosità e… “Fantasia nella carità”. Le pagine che seguono ne sono una conferma e una provocazione.
La nostra missione… incompleta senza il vostro aiuto
È grazie al vostro aiuto, cari amici del Gruppo India, che noi possiamo portare avanti la nostra missione presso i più poveri. Possiamo soddisfare i bisogni urgenti delle famiglie, dei bambini malnutriti, delle ragazze madri con i loro figli, dei malati… Quanti bambini, soprattutto, vivono in condizioni d’urgenza! Orfani di madre e di padre, o bambini che soffrono di AIDS, tubercolosi, malnutrizione, cecità e altri handicap. I bambini della nostra scuola materna beneficiano non solo di una buona educazione, ma anche di cibo, igiene personale, vestiario, cure mediche e di tanto affetto. Senza il vostro aiuto la nostra missione a Shiré e in tanti villaggi della zona sarebbe incompleta e molto limitata. Vorrei potervi raccontare alcune situazioni per farvi riscoprire l’importanza e l’urgenza della vostra partecipazione alla nostra missione. Grazie per tutto quello che ci permettete di fare! (sr Aline Sfeir – Suore di S. Antida)
Padre, fa’ che per tutti ci sia il pane necessario…
Pane che è anche acqua, medicine, casa, lavoro…
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