Benenitra, Madagascar: un progetto di successo
Aggiornamento giugno 2020: nonostante quanto fatto nel 2019, il problema della salute per le persone di Benenitra e dei villaggi dei dintorni non si è certo risolto… Sono ancora tanti i bambini che soffrono di parassitosi e malnutrizione, le donne abbandonate a se stesse nel delicato periodo di gravidanza, gli anziani privi di tutto… Cambiare la realtà richiede tempo. Per questo abbiamo deciso di continuare a dare il nostro appoggio a padre Jeannot per una riedizione di questo progetto.
I destinatari sono sempre i malati e i deboli, quest’anno con un occhio particolare ai colpiti dalla malaria che sta imperversando. Aiuteremo anche ad acquistare una moto, perché ci sono villaggi molto lontani da Benenitra (per esempio Ianapera che si trova a 80 km) molto difficili da raggiungere a piedi. Anche quest’anno una parte della somma sarà dedicata al microcredito, per dare la possibilità a qualche famiglia di uscire dalla condizione di estrema povertà in cui si trova.
Il codice progetto per contribuire in quest’anno 2020 è 720M.
Il progetto Fanamby è stato un successo e ha veramente cambiato la vita di tante persone nel distretto di Benenitra (4 comuni e 80 villaggi, circa 15.000 persone). Padre Jeannot ci ha inviato un bel resoconto su quanto è riuscito a fare per bambini, uomini, donne, poveri e anziani della sua zona grazie al vostro contributo.
Lo sforzo maggiore è stato fatto nel campo della sanità, perché in Madagascar non c’è nessun supporto da parte dello stato. Bisogna comprarsi tutti i farmaci, che oltretutto sono molto costosi. Lo stato di salute della popolazione è pessimo, soprattutto tra le donne in gravidanza, i bambini al di sotto dei 3 anni e gli anziani. Raramente queste persone sono visitate da un medico, è l’infermiera che cura tutti i tipi di malattie o almeno cerca di farlo. I vaccini sono inaccessibili, specialmente per i poveri. Il tasso di mortalità infantile e femminile durante il parto era in aumento.
La risposta è stata quella di migliorare la salute, dando priorità a donne, bambini e anziani, mettendo in atto un programma di prevenzione e sensibilizzazione per ogni villaggio, incoraggiando e aiutando le persone a cercare cure in ospedale, sconsigliando il parto in casa. Al momento si lavora anche in 12 villaggi sperduti nella boscaglia, tra cui Ianapera che si trova a 80 km da Benenitra: arrivarci è un’impresa ardua, perché o si va a piedi o si può sperare in un passaggio col carretto.
In questi mesi sono state raggiunte 50 donne incinte per il parto in ospedale ed è stata programmata un’intensa animazione nel campo dell’igiene (come prevenzione per tante malattie). Per i bambini è stato fatto uno screening per la schistosomiasi che ne ha coinvolti circa 600, con la distribuzione delle medicine necessarie; 36 di questi piccoli sono stati anche aiutati con cibo e vitamine perché malnutriti: c’erano ragazzini di 12 anni che pesavano meno di 20 chilogrammi. Purtroppo in molte famiglie c’è una grossa difficoltà economica e questo porta spesso a una cattiva nutrizione: è stato necessario insistere per diffondere buone norme (mangiare frutta e verdura ogni giorno, carne almeno una volta alla settimana…) ma tutto sarebbe stato inutile senza l’istituzione di un programma di sostegno nutrizionale.
Molti anziani hanno avuto un’assistenza dedicata (trasporto in carretto all’ospedale o al dispensario, spese per le visite e acquisto di medicinali, controlli domiciliari); ai più poveri è stato distribuito riso 3 volte a settimana. Un aiuto alimentare è stato dato anche ai 15 malati di tubercolosi del distretto.
Un altro intervento è stato nel campo dell’istruzione grazie al quale 70 bambini sono stati iscritti nelle scuole pubbliche per la prima volta. Essendo le famiglie povere, senza una fonte stabile di reddito se non per la produzione agricola, non avevano modo di pagare le rette scolastiche… è stato offerto loro di effettuare il pagamento con del riso: un secchio di riso vale 15.000 ariary (meno di 4 euro) e i genitori danno 2 secchi di riso all’anno, metà dello stipendio degli insegnanti; il resto è stato coperto con l’aiuto del Gruppo India.
Infine il micro-credito, uno strumento che ha consentito a molte famiglie di avviare un proprio progetto di rinascita. Ne hanno usufruito in molti e tanti hanno scelto di costruirsi un carretto e comprare gli animali per trainarlo: questi carretti sono utilizzati per il trasporto di persone e merci e permettono di guadagnare il denaro per provvedere ai bisogni della propria famiglia.
Organizzare tutto questo non è stato facile… padre Jeannot si è servito dell’aiuto di alcune persone di fiducia, che si sono impegnate al massimo per raggiungere i risultati: c’è chi viaggia per 3 o 4 giorni nella boscaglia per vedere e incontrare i pazienti e spesso cammina per 40 km al giorno.
Le persone vi sono molto grate e stanno iniziando a vedere i risultati. Ora possono andare all’ospedale per il parto e si recano dai medici quando sono malati. La cosa più bella è che il tasso di mortalità infantile e delle donne incinte è in diminuzione.
Che Dio vi benedica!
un carretto in costruzione | pronti a tirare il carretto | Louise prima e dopo la cura per la schistosomiasi |