Mbuji-Mayi, R.D.Congo: prestiti d’onore
Una nuova iniziativa di microcredito: prestiti d’onore ai giovani per avviare un’attività, da restituire con piccoli interessi con cui finanziare altri progetti.
Il Gruppo India collabora da tempo con don Alphonse Nkongolo Mulami, sacerdote della Diocesi di Mbuji-Mayi (R. D. Congo). Alcuni progetti si rinnovano anno dopo anno, come la presa in carica di cibo e tasse scolastiche per più o meno 60 piccoli orfani e la mensa scolastica (che riesce ad aumentare il numero di alunni che frequentano regolarmente le lezioni); altri progetti invece hanno avuto bisogno solo di un contributo iniziale e poi si autofinanziano, come l’allevamento dei maiali e la coltivazione di un palmeto. Un altro progetto recente è quello di acquisto di bovini per aiutare i professori: un modo alternativo di favorire l’istruzione dei ragazzi.
In questi 10 anni, la situazione sociale, economica, politica di Mbuji-Mayi e di tutta la Repubblica Democratica del Congo è cambiato in profondità:
- – l’instabilità politica è sempre crescente;
- – le malattie mortali si diffondono come conseguenza della miseria: colera, malaria (a Mbuji-Mayi) ed ebola (nelle regioni orientali);
- – l’avvento dell’Islam che si diffonde anche nei villaggi, corrompendo soprattutto i giovani. Si presume che negli anni futuri la R. D. Congo potrà essere teatro di violenza tra musulmani e cristiani; per prevenire questo scenario occorre intervenire subito, occupandosi attivamente dei giovani;
- – l’abbassamento del livello dell’educazione;
- – la miseria percepibile e diffusa nella popolazione…
Tutte queste cose caratteristiche della società congolese attuale spingono la Chiesa a ripensare le sue strategie, anche quelle pastorali delle piccole parrocchie; la spingono a riconsiderare tutte le possibilità, a proporre nuove vie a tutti per essere efficaci e rispondere cosi adeguatamente ai nuovi problemi coi quali si sta confrontando.
Per questo don Alphonse ci ha proposto l’anno scorso una nuova sfida: un prestito d’onore di piccole somme per avviare delle attività, con l’obbligo di restituzione con interesse ridotto alla fine di un periodo definito in base al progetto presentato dal giovane. Questi ragazzi non hanno nulla da dare in garanzia, solo la loro buona volontà: quale banca accetterebbe? Nessuna… Restano loro tre possibilità: continuare una vita di stenti e lavori saltuari, rivolgersi a usurai, chiedere aiuto a don Alphonse. Per questa attività abbiamo donato una somma di 5.000 euro perché tale iniziativa di prestiti è una risposta alla miseria diffusa nella zona e un modo di tenere i giovani legati alla parrocchia, strappandoli alle lusinghe dell’Islam che li attira con promesse economiche (che poi si trasformano in altro). Nel tempo il progetto si alimenterà con le somme restituite e i piccoli interessi, dando la possibilità sempre a più ragazzi di avviare una loro attività e diventare autonomi.
Il progetto è stato avviato in ritardo rispetto alla previsione perché don Alphonse ha aspettato che fosse superato un periodo di forti turbolenze politiche. Si è iniziato con la costituzione del “Gruppo dei Giovani Visionari” che è stato coinvolto in una serie di incontri di formazione. Ci sono state molte richieste, anche da meno giovani; il primo passo è la conoscenza, la verifica del progetto presentato; poi il prestito è erogato (100-200 dollari) e il giovane si impegna a restituire la somma lievemente maggiorata in un arco di tempo piuttosto breve, ma dipendente dal suo progetto.
La maggioranza dei giovani che ha richiesto il prestito ha piccoli commerci di generi alimentari, in negozietti o banchi del mercato. Ecco le storie di alcuni di loro…
Oscard M.: lavorando nel settore delle vendite farmaceutiche, a questo giovane lettore della parrocchia mancava una somma di denaro per stabilizzarsi. Così, una settimana dopo aver ricevuto questa assistenza dal Gruppo India, si è notato un cambiamento nelle sue attività. Oltre alla farmacia, Oscard dispone anche di una cabina telefonica in cui vende ricariche telefoniche
Clement M.: ancora giovane e attivo nelle attività parrocchiali, Clement ha ricevuto il denaro che gli ha permesso di avere uno stand pubblico: ricarica i telefoni, vende abbonamenti, ha una cabina telefonica.
Charlene K.: una giovane ragazza della parrocchia. Dopo gli studi umanitari, non ha avuto la possibilità di proseguire gli studi universitari e ha intrapreso una carriera commerciale. Charlene ha avuto difficoltà a pagare il deposito dove teneva la sua farmacia e l’aggiunta di alcuni prodotti farmaceutici per aumentare la sua offerta. Dopo aver ricevuto questa somma di denaro, ha ringraziato padre Alphonse Nkongolo e i suoi amici del Gruppo India per questo gesto di generosità.
Anaclet P. L.: a questo giovane mancava il supporto per stabilizzare il suo laboratorio che, per mancanza di alcuni materiali, non funzionava più. Coraggioso com’è, ha pagato per alcune attrezzature ed è qui in questo chiosco che vende le unità e l’acqua fresca, costruisce le Galettes, e ricarica i telefoni.
Jean Paul e Mireille M.: una giovane coppia che lavora in parrocchia. Lei, sarta di formazione, non aveva i mezzi per allestire il suo laboratorio di cucito. Infatti, aveva una macchina senza pedale e non aveva una macchina a pulsante. Così, Jean Paul è diventato membro del “Gruppo dei Giovani Visionari” e ha preso una somma di denaro in prestito, somma che ha permesso a sua moglie di aggiungere alcune cose in questo laboratorio.
Laurent M. B.: vicepresidente del Consiglio parrocchiale della gioventù, questo giovane è all’ultimo anno di medicina. Poiché i suoi genitori avevano un congelatore non utilizzato, Laurent ha deciso di lavorare con questo strumento per refrigerare bevande da rivendere e completare così i suoi studi.
Higelin N.: Higelin ha terminato gli studi in medicina, ma è ancora in attesa dell’abilitazione; intanto commercia ordinando scarpe da donna, profumo, cinture, camicie…
Alex L.: ha terminato gli studi universitari in Informatica Aziendale, ma a causa della crisi nel suo Paese, non trova lavoro. Grazie al prestito del Gruppo India, Alex ha fatto riparare il suo piccolo computer portatile, ha comprato una stampante e affittato un chiosco dove si occupa di office automation per tutto il quartiere. Alex ringrazia molto don Alphonse e tutti i membri del Gruppo India.
Altri giovani commerciano con i villaggi intorno a Mbiji-Mayi, rivendendo olio di palma (come Alphonsine C.) o pesce salato (come Charon N. e Léontine K.). Finora c’è stato un solo ritardo nella restituzione del prestito, ma causato da un incidente in cui il giovane Thaisé M. si è rotto una gamba e ha quindi dovuto interrompere la sua piccola attività.
L’importante è che tanti giovani possano costruirsi un futuro migliore grazie a questo microcredito e contribuire al rasserenamento del clima sociale.