Kinshasa, R.D.Congo: foyer ampliato
Carissimi amici tutti del “Gruppo India”,
con gioia vi comunichiamo che il progetto di ampliamento del foyer di Kinshasa è terminato, i lavori sono conclusi e siamo contente della riuscita.
La bella notizia è arrivata da suor Silvana che ci ha raccontato che il progetto iniziale è stato realizzato come previsto, anche se con tempi un po’ più lunghi. Oggi il foyer universitario ha le previste 6 camere in più e un salone multifunzionale: le stanze sono belle grandi, ognuna può accogliere 2 o 3 ragazze; una parte del salone serve per consumare i pasti, l’altra per lo studio, la ricreazione, il tempo libero… il necessario per accogliere con dignità e rispetto queste ragazze che affrontano gli studi superiori universitari.
Arrivare al termine del progetto non è stata un’impresa facile, per molti problemi di ordine pratico e stagionale: le piogge, la mancanza di materiale e altro. Un’altra difficoltà è stata la non costante presenza delle suore di Santa Giovanna Antida (chiamate ad altri impegni) e anche questo ha ritardato l’avanzamento dei lavori. Il completamento era previsto per marzo e quasi quasi era fatta: la struttura muraria era finita, restava da completare il tetto e le varie rifiniture interne, per cui dovevano intervenire imbianchini, idraulici, falegnami per le porte, piastrellisti… Ma dalla seconda settimana del mese di marzo, tutto si è fermato a causa della pandemia di covid-19 e il cantiere è stato completamente chiuso.
Nello stesso momento, è stato chiuso il quartiere commerciale il più importante della città e tutto si è fermato: imprese, lavoro, banche, uffici, ecc. Malgrado questa chiusura e il confinamento richiesto, la popolazione ha continuato a vivere come poteva, i mercati alimentari di quartiere sono stati sempre aperti, le donne soprattutto hanno continuato il loro impegno, molto importante per rifornire di cibo la popolazione…
L’invito era di “confinarsi in casa”, ma queste donne mettevano a rischio se stesse, rifiutando di restare chiuse in case spesso fatiscenti, e andavano a vendere qualcosa nei mercati locali per l’impellente bisogno di procurare qualche soldino per sfamare la famiglia intera.
Solo a fine giugno, alcuni operai hanno cominciato a tornare sul cantiere per terminare il lavoro lasciato incompleto. Si presentavano a turni, un piccolo gruppo alla volta. Di questo le suore erano contente, perché diminuivano i rischi di contagio, ma ovviamente ci è voluto molto più tempo. Bisogna considerare che anche il materiale necessario nel frattempo era diventato più costoso e non sempre facilmente reperibile. Per prima cosa è stata portata a termine la struttura del tetto, poi gli idraulici sono venuti per finire il lavoro iniziato, seguiti dai piastrellisti e via via da tutti gli operai. Il confinamento è stato finalmente tolto dal 15 agosto; la ripresa è lenta, ma l’opera donata dagli amici del Gruppo India è oggi conclusa.
Ora che la casa è finita, si sta completando l’arredamento delle camere e del salone. Questo lavoro è stato affidato a due falegnamerie del posto: la prima è una scuola tecnica gestita dai Salesiani, la seconda un laboratorio gestito e guidato dai Padri Gesuiti (che accolgono bambini e ragazzi di strada e insegnano loro un mestiere).
Vi ringraziamo di tutto cuore, perché “insieme” riusciamo a trovare e dare risposte concrete che rispondono ai bisogni di questo “angolo” di terra del quartiere Righini di Kinshasa. Non è una risposta a tutti i bisogni, è una risposta concreta pur piccola al bisogno urgente di educare, istruire, donare speranza.
A nome di suor Paola, Superiora provinciale, la nostra riconoscenza e gratitudine.
Sr Silvana Rossini