Soddo, Etiopia: i poveri e gli asili
Aggiornamento luglio 2024: questo progetto, lanciato ad aprile 2019 per la durata prevista di tre anni, è stato più volte prorogato perché abbiamo garantito questi sostegni ad abba Marcello visto il perdurare della necessità. I suoi rendiconti, le espressioni di ringraziamento e l’assicurazione che il sostegno ai poveri e ai bambini degli asili prosegue non sono mai mancati in questo periodo. Per il momento abbiamo raccolto quanto serve per il nuovo anno di sostegno alle mense degli asili e per i poveri. I bambnini hanno ogni giorno il loro pasto e periodicamente circa 250 persone ricevono pacchi dono con cibo (soprattutto fagioli e farina), prodotti per l’igiene e chi non ha altre possibilità può fare la doccia presso il centro. In più una volta l’anno è donato a ciascuno un vestito e due volte l’anno un paio di scarpe. Per tutti loro ricevere questi doni è una vera festa!
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Aggiornamento novembre 2020: al termine del primo anno abbiamo ricevuto una breve lettera di ringraziamento:
È inutile dire quanto possa essere stato utile e prezioso il vostro contributo che ha procurato cibo giornaliero per le migliaia di bambini che frequentano quotidianamente i nostri asili.
Non siamo in Italia, dove i bambini hanno l’asilo sotto casa. In Etiopia e quindi anche nel Wolayta i bambini sono costretti a fare tanti chilometri a piedi per raggiungere l’unico asilo che serve vari villaggi. Se durante le lezioni non hanno qualche piccolo ristoro (cibo e bevande), non resistono, si addormentano o tornano alle loro case sfiniti.
Ecco perché noi non finiamo mai di ringraziare coloro che ci agevolano in questo lavoro di aiuto ai bambini. Come voi ben sapete, le preghiere degli innocenti salgono direttamente al trono dell’Altissimo, e fanno scendere tante grazie su tutti noi.
Per sfamare i poveri, grazie al vostro prezioso contributo abbiamo avuto la possibilità di acquistare tanti quintali di fagioli e anche tanta farina.
Le persone che avete aiutato e che aiuterete per altri due anni, sono le più abbandonate dalla società e dalle autorità. Persone evitate da tutti perché povere, ammalate, in alcuni casi abbandonate anche dai parenti e senza fissa dimora.
Il grazie di questa povera gente e le loro benedizioni saranno da Dio a voi accreditate.
A tutti voi e ai vostri collaboratori giunga il nostro riconoscente grazie.
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“Quando uno si trova in gravi difficoltà e grandi necessità, a chi si rivolge se non agli amici e a coloro che possono capire le tue difficoltà, i momenti e le situazioni che ti turbano profondamente?”
Così esordisce abba Marcello in una sua lettera, scusandosi perché non può fare a meno di confidare a qualcuno le sue preoccupazioni… Poi continua proponendoci due nuovi e urgenti progetti.
Il primo progetto riguarda l’aiuto ai poveri della città: si tratta di gente che nessuno aiuta, e che la gente comune evita chiamandoli “i lebbrosi”. In realtà non sono lebbrosi, ma sono tenuti a distanza perché estremamente poveri, privi di tutto; nessuno pensa a loro.
Ogni settimana abba Marcello e suoi collaboratori li radunano presso la Città dei Ragazzi Sorridenti (non hanno altra sede capace di contenere questa marea di gente abbandonata e anziana) per consegnar loro del cibo da portare a casa (parecchi chili di farina e di fagioli) e curare le loro ferite (compito assunto dalle suore di madre Teresa di Calcutta); si distribuisce del sapone e tutti possono farsi la doccia. Inoltre ogni anno si consegnano loro coperte, scarpe, vestiti nuovi e dignitosi.
Ci sono poi le visite domiciliari: si fanno le riparazioni necessarie e si consegnano letti, materassi, tutto quanto può servire.
Le spese sono notevoli e il Gruppo India ha deciso di contribuire con 5.000 euro l’anno per il prossimo triennio (codice progetto 805L).
Un secondo progetto riguarda le spese che sostiene per dare il cibo ai bambini che frequentano 15 asili del Vicariato. Anche se indirettamente questi bambini sono vittime del terremoto che ha colpito il centro Italia: infatti era un’organizzazione marchigiana che inviava un generoso contributo ma che ora non può mantenere questo impegno. Ma i 1.380 bambini hanno bisogno di cibo nutriente (costo del progetto € 10.000 l’anno, codice 805B).
Sia per i bambini che per i poveri, non potevamo non rispondere a questo appello: “Mi rivolgo a Voi, amici del benemerito Gruppo India che tanto bene semina in tante parti del mondo, confidando in un contributo, che, seppur esiguo, sarà sempre ben accetto. Sappiamo che non è la quantità che conta, anche se necessaria, ma ciò che conta sono la qualità e il cuore che si mette per compiere una buona azione. Sempre grato, abba Marcello”