Kabinda, R.D.Congo: mulino e macchina per granuli
Anche se il progetto di autofinanziamento non è completamente concluso, i ragazzi ne sperimentano già i benefici. I guadagni del mulino si sono trasformati in cibo, libri, divise scolastiche, cure mediche, manutenzione dell’edificio…
L’acquisto del mulino non ha incontrato alcuna difficoltà ed è stato reso operativo sin dalla primavera 2020. Ha permesso di macinare in loco mais e tapioca invece che comprare le farine, con un buon risparmio; inoltre è utilizzato allo stesso scopo dagli abitanti dei dintorni per un piccolo pagamento (qui un video del mulino in funzione). Si pensava che queste piccole somme consentissero solo di pagare la manutenzione ordinaria, invece sono una vera entrata per “Casa Doria”, struttura che accoglie bambini e ragazzi in difficoltà. Questi introiti maggiori sono stati spesi per il miglioramento dell’alimentazione e il pagamento di alcune fatture mediche per i bambini che sono stati poco bene; per pagare parte dei materiali didattici, alcune uniformi scolastiche e altre spese per le scuole secondarie superiori; per sostituire 10 lamiere lesionate sul tetto della casa e anche per pagare la mano d’opera di questo lavoro.
Più difficoltà ci sono state per l’altra parte del progetto: la macchina per la produzione dei granuli, che avrebbe reso più produttivi gli allevamenti dei maiali e dei tacchini (riducendo le spese per gli alimenti). Infatti in Africa non erano più vendute macchine di questo tipo a causa della scarsità di acquirenti; padre Anacleto non è riuscito ad acquistarla neanche sul mercato europeo e così si è dovuto rivolgere a un produttore cinese (con molti timori, visto che era il suo primo acquisto su internet). Il referente si è però dimostrato molto onesto, anche se il viaggio di questo macchinario è stato complicato: il costo del trasporto diretto (dalla Cina a Kinshasa) era molto elevato, per cui si è scelto di fare una prima tappa in Europa per poi proseguire verso l’Africa. Purtroppo in questo modo i rallentamenti dovuti alle restrizioni per il covid si sono moltiplicati: prima la macchina è rimasta bloccata in Cina, poi qui in Italia dove è stata sdoganata… Finalmente a metà agosto è arrivata a Kinshasa. Altra sosta prima di essere spedita via area a Mbuji-Mayi e da qui in camion fino a Kabinda. Purtroppo in questo momento lì non c’è nessuno che abbia la capacità di metterla in opera e istruire chi poi la dovrà utilizzare, per cui è rimasta chiusa nel suo imballaggio. Speriamo che la situazione si sblocchi al più presto e che anche la macchina per granuli entri in funzione per rendere “Casa Doria” sempre più autonoma economicamente.
Ecco il ringraziamento di padre Anaclet, direttore di “Casa Doria”:
Vi siamo molto grati per la vostra generosità e per la vostra pazienza, che è un segno di fiducia nei nostri confronti. Godendo dell’esito felice di questo progetto nonostante le insidie, non smetto mai di lodare la benedizione di Dio su ognuno di voi per tutta la felicità che non smettete mai di portare al mondo in generale, e a noi di Kabinda in particolare.
Con i miei più fraterni saluti in Cristo Gesù, nostro Signore, a tutti voi
padre Anaclet Mbuyu
Ora attendiamo fiduciosi la messa in opera del secondo macchinario…