Bocaranga, Centrafrica: borse di studio universitarie
Aggiornamento marzo 2021: il sostegno avviato nel 2018 alle prime ragazze continua: Rolande studia Geografia, Geltrude Lettere Moderne ed Ella Scienze Infermieristiche. Le altre due ragazze hanno dovuto rinunciare per motivi diversi, ma subito sono state sostituite da Prince che ha scelto la facoltà di Filosofia e Romuald quella di Storia. Quest’anno avrebbero dovuto aggiungersi Felicité e Yvon. Entrambi si sono diplomati al liceo di Bocaranga con ottimi voti e, a gennaio 2021, grazie alle nostre borse di studio, avrebbero voluto iniziare l’università a Bangui. Anche loro, infatti, come quelli che li hanno preceduti, non possono pesare sulla famiglia.
Felicité è rimasta orfana di entrambi i genitori lo scorso anno e con le sue tre sorelline vive coi nonni. Il suo sogno è quello di diventare tecnico di laboratorio.
Yvon è un ragazzo figlio di contadini e il padre è spesso ammalato, per cui lui durante la stagione delle piogge coltiva i campi per aiutare la famiglia. Vorrebbe studiare Fisica per poi tornare a Bocaranga e insegnare nel liceo.
Purtroppo, come più volte abbiamo scritto sulle nostre comunicazioni, la situazione della Repubblica Centrafricana è molto difficile. L’università riprende a funzionare molto lentamente e a fatica dopo anni di guerra civile. Nel 2020, dopo solo tre mesi di lezioni, l’interruzione è arrivata di nuovo a causa del covid-19; a fine luglio i corsi sono ripresi e sono andati avanti fino a inizio dicembre per recuperare i mesi perduti e concludere l’anno accademico. Ma di nuovo, in prossimità delle elezioni presidenziali (27 dicembre 2020), sono riesplose le violenze.
A metà febbraio suor M. Elena Berini, responsabile del progetto ci ha scritto:
Carissimi amici del Gruppo India, grazie per il vostro interessamento. A Bocaranga noi stiamo bene. La scuola ha ripreso con grande gioia degli scolari. A Bouar, invece, la scuola non ha ripreso praticamente dall’inizio del nuovo anno a causa dei ribelli che hanno preso la città. C’è insicurezza dovunque. I ribelli controllano i tre quarti del paese. La capitale, Bangui è accerchiata dal mese di gennaio. L’asse che dalla capitale conduce in Camerun è bloccato, quindi non c’è nessun approvvigionamento: cibo, carburante, prodotti di prima necessità… i prezzi sono andati alle stelle, la popolazione è ridotta in miseria. L’università funziona, ma i giovani che dovevano andare a Bangui sono bloccati a Bocaranga perché la strada è tutta controllata dai ribelli quindi nessuno può entrare nella capitale. È una situazione veramente disastrosa sul piano umanitario, sociale, scolastico… Noi non cessiamo di sperare, anche se alle volte dubitiamo; come gli apostoli nella barca sbattuta dalle onde, gridiamo: “Signore dove sei? Salvaci, affondiamo. Salva il tuo popolo che vive l’angoscia del quotidiano…” Vi chiedo una preghiera per questo paese, per la sua gente tanto provata da decenni di conflitti. Grazie e un abbraccio
suor M. Elena
Purtroppo, ad oggi, Felicité e Yvon non sono ancora riusciti a raggiungere la capitale Bangui. Naturalmente per quest’anno non sono più in tempo per iscriversi all’Università ma, se e quando la situazione lo permetterà, potrebbero seguire un corso di informatica e/o altri corsi preparatori.
Certo sostenere un giovane in tutto il suo percorso universitario è un bell’impegno: bisogna calcolare circa 1.000 euro all’anno (tra tasse, costi dei libri e del soggiorno fuori casa), ma se ognuno offre qualcosa… si riesce ad aiutare tutti questi ragazzi!
Il codice progetto rimane lo stesso: 886U.
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Il Centrafrica vive da anni periodiche crisi, con violenze e disordini, che hanno distrutto il tessuto sociale e portato lo sfascio in molti settori. Vorremmo contribuire alla ricostruzione consentendo ad alcune ragazze di frequentare l’università.
Bocaranga è ormai un nome noto a molti amici del Gruppo India: qui sosteniamo un foyer da tanti anni, abbiamo aiutato a costruire alcune aule scolastiche e ad allestire un’aula informatica. Ma la situazione è sempre difficile. Questo paese non riesce a trovare «cammini di pace» e progetti per il futuro. La società centrafricana è allo sfascio e i più vulnerabili sono i giovani al di sotto dei 18 anni, che costituiscono il 50% della popolazione. Questi sono la vera ricchezza del Paese. Purtroppo quasi dappertutto mancano le infrastrutture più elementari…
Ai bordi delle strade c’è una massa di giovani disoccupati, non hanno i soldi per pagare la scuola, oppure sono intenti nel piccolo commercio o giocano a calcio in attesa che un nuovo Centrafrica rinasca sulle ceneri di un passato tragico. Giovani che vengono facilmente arruolati nei gruppi ribelli dai signori della guerra. Insieme alle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida vogliamo dare una mano a questi giovani perché crediamo che l’istruzione è la base per formare la mente e il cuore per aprire cammini di pace e di democrazia.
In un paese distrutto dalla guerra ci sono tanti giovani che sono seri, che s’impegnano, che hanno grinta per poter riuscire nella loro vita. Tra questi ci sono cinque ragazze che vogliamo proporvi per un aiuto concreto perché possano frequentare l’università: Josiane, Gertrude, Melvine, Ella, Rolande. Due hanno terminato il liceo lo scorso anno e tre quest’anno. Sono figlie di contadini, che lottano per sopravvivere. Le famiglie sono impossibilitate ad assicurare il seguito della loro formazione intellettuale e professionale.
“Vorremmo chiedervi delle borse di studio per cinque anni. Ogni anno occorrono 900 euro per ogni ragazza, una somma di 4.500 euro per tutte e cinque. Vogliamo dare una mano alla ricostruzione di questo paese: aiutando la formazione dei giovani prepariamo il futuro della società.
Vi rivolgo un grazie generoso a nome di queste ragazze; il vostro aiuto e contributo seminano speranza e danno un volto concreto alla carità. Con riconoscenza”
Suor Maria Elena Berini
Suora della Carità di S. Giovanna Antida
Per contribuire a questo progetto potete specificare nella causale il codice 886U o una breve descrizione dello stesso.