India: continuano gli aiuti contro il Covid
Aggiornamento marzo 2022: al momento tutti i progetti di cui vi abbiamo parlato sono completati o continuano autonomamente (come a Darjeeling). Ora che le ondate di pandemia si sono ridotte come intensità, resta uno strascico di povertà che è aumentata un po’ dappertutto. Il nostro supporto continua, ma in forma diversa: un piccolo aumento degli aiuti inviati ad alcune missioni dove già erano svolte attività di sostegno alle fasce più deboli della popolazione per far fronte alle maggiori necessità. Grazie di cuore a quanti hanno collaborato!
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La situazione della pandemia è ancora grave in tanti Paesi, sia per la diffusione del virus sia per le conseguenze economiche. Il Gruppo India (grazie a tanti donatori) continua a portare il suo piccolo contributo a chi sta soffrendo, sempre con il codice C.19.
Dalla primavera 2020 abbiamo sostenuto progetti in vari Paesi: distribuzione di kit di protezione (mascherine, gel igienizzanti, detergenti…), sostegno alimentare a chi aveva perso il lavoro, aiuto ai migranti che cercavano di tornare a casa propria, creazione di cliniche mobili, attività divulgativa, appoggio a programmi più ampi di sanità pubblica (vaccinazioni, dotazione di bombole di ossigeno…). Al momento sono attivi alcuni progetti specifici contro il Covid in India, mentre in altre località si utilizzano gli aiuti inviati normalmente con un occhio di riguardo per chi soffre di più a causa della pandemia.
A Darjeeling (West Bengal) i gesuiti hanno aperto tre centri di cura (ospedali da campo) e fanno attività di prevenzione e consulenza psicologica. Per sostenere questo progetto hanno raccolto fondi da varie organizzazioni e anche il Gruppo India ha dato il suo contributo. A novembre uno di questi centri è stato chiuso grazie al miglioramento della situazione generale; continua invece la campagna di vaccinazione, al ritmo di circa 1.000 persone al mese.
A Rajpipla (Gujarat) aiutiamo un altro gesuita, padre Stany Pinto, che con la sua piccola clinica mobile gira tra i villaggi per fare opera di sensibilizzazione e individuare i casi di malattia al loro nascere (evitando ulteriori contagi).
Un altro progetto è in corso a Bangalore (Karnataka), dove i Fratelli del Sacro Cuore distribuiscono cibo, saponi, disinfettanti e mascherine a un migliaio di persone tra le più povere della zona, facendo nello stesso tempo un’opera di informazione sui corretti comportamenti da seguire.
L’ultimo progetto partito (proprio in questi giorni) è nella diocesi di Eluru (Andhra Pradesh). Qui il Covid ha fatto molte vittime, in parte per la carenza e inadeguatezza delle strutture sanitarie e in parte per la cattiva gestione della pandemia da parte del Governo: mancavano medicine, ossigeno, mascherine, una corretta informazione su come evitare il contagio…
Molte persone sono analfabete e poco istruite: è difficile far comprendere le norme igieniche da seguire, anche le più semplici come l’uso corretto della mascherina e il lavaggio frequente delle mani. L’unico modo per diffondere queste precauzioni è recarsi nei villaggi e parlare a tu per tu con tutti gli abitanti.
Il Centro per i Servizi Sociali della diocesi di Eluru vuole intervenire in 40 di questi villaggi, appartenenti a due diverse parrocchie (Tedlem e Patchanagar), dove vivono complessivamente 1.200 famiglie di persone fuori casta o tribali. Si vogliono distribuire loro materiali per la prevenzione dal contagio (mascherine e igienizzanti), accompagnati da una adeguata preparazione al loro corretto utilizzo. È anche necessario installare apposite apparecchiature per lavarsi le mani in punti strategici di questi villaggi (chiese, stazioni ferroviarie e degli autobus, mercati…) perché non tutti hanno la disponibilità di acqua nelle loro case o nelle prossimità. La parte formativa sarà rivolta soprattutto alle donne, perché su di loro grava il peso della famiglia, della cura dei malati e anziani, dell’educazione dei bambini.
Sarà effettuata anche una distribuzione di scorte alimentari (soprattutto riso, cereali e olio) alle famiglie che sono state più gravemente colpite dagli effetti economici della pandemia. Bisogna fare in fretta, in modo che questa popolazione sia più preparata ad affrontare un’ulteriore ondata pandemica, che purtroppo è prevista nel prossimo futuro.
Gli ultimi progetti completati (cui si riferiscono le immagine che vedete) si sono svolti nel Kerala e o in Tamil Nadu. I fratelli della Angelo Province (che fa parte della congregazione dei Fratelli del Sacro Cuore) hanno ricevuto molte richieste di aiuto da parte di persone non vedenti, non udenti, nullatenenti e vedove dei dintorni di Trichy (Tamil Nadu) che non avevano accesso al trasporto e ai generi alimentari. Essendo i più poveri tra i poveri, non avevano nemmeno veicoli per andare in città per procurarsi beni essenziali. Con l’aiuto del Gruppo India hanno organizzato la distribuzione di pasti già cucinati per 122 famiglie di non vedenti per un periodo di dieci giorni. Per le persone più vulnerabili sono state preparate bevande a base di erbe (sotto la guida di uno specialista in omeopatia) e ai bambini è stata distribuita una miscela sanitaria a base di miglio e cereali indigeni. Questo supporto sanitario è stato esteso alle donne, ai bambini e agli anziani per lo sviluppo del sistema immunitario e la protezione contro il virus pandemico Covid-19. Inoltre tutti i partecipanti al programma hanno ricevuto mascherine e igienizzanti.
Tutto questo non è stato facile: i fratelli hanno concordato i loro interventi con i responsabili delle varie comunità aiutate e si sono avvalsi della collaborazione di molti volontari. In alcuni casi la distribuzione del cibo ha scatenato l’invidia di chi era escluso ed è stato necessario l’intervento della polizia locale e tanta forza di persuasione per calmare gli animi.
La Angelo Province è grata al Gruppo India Italia per il suo generoso contributo finanziario per l’eliminazione della povertà e della fame nelle comunità vulnerabili colpite dalle misure di blocco e di contenimento adottate per prevenire la diffusione del Covid-19 e superare il suo impatto. È stata un’espressione di amore e preoccupazione per i poveri da parte del popolo italiano. Vi assicuriamo le nostre preghiere e un grato ricordo della vostra generosità. Che Dio benedica tutti voi del Gruppo India e il popolo italiano.
Fratel A. Backianathan, SHJ
Superiore Provinciale
La congregazione dei Little Flower ha un centro di cure palliative e del dolore nel distretto di Kannur, Kerala. Qui visitano e curano regolarmente 420 pazienti nelle loro case, in maniera totalmente gratuita perché il servizio è esclusivamente per le persone più povere. In questa occasione i locali del centro sono stati utilizzati per distribuire pacchi di alimentari e articoli sanitari come maschere, ossimetri, macchine per aerosol, bombole di ossigeno, vaccini… Molte famiglie povere hanno potuto beneficiarne, mentre altre sono state aiutate a sostenere le spese mediche per le necessarie cure ospedaliere o il trasporto in ambulanza.
La stessa congregazione è intervenuta con modalità simili anche nel distretto di Karur, in Tamil Nadu. Una parte di questi aiuti sono arrivati anche ad Aayudhakalam, un villaggio in cui anni fa abbiamo scavato un pozzo.
Caro Presidente e cari membri del Gruppo India, a nome della Provincia di San Tommaso della Congregazione Little Flower, ringrazio tutti voi per il vostro generoso sostegno nella guerra contro il Covid-19. Ammiro sempre la vostra generosità e solidarietà.
Conto sulla vostra generosità in futuro, sinceramente vostro,
P. Joby John Edamuriyil CTS
Superiore Provinciale
Sappiamo bene che questa guerra non è finita e il Gruppo India conta sulla vostra generosità e solidarietà per continuare a vincere tante battaglie, estremamente significative per che le combatte; il codice progetto è sempre lo stesso, C.19.