Lahore, Pakistan: “Casa dei Miracoli”
Il nome “Casa dei Miracoli” (“Dar-ul-Krishma” in lingua locale) designa due istituti per disabili mentali e fisici a Lahore, uno per gli uomini e uno per le donne, creati e seguiti dalle suore di S. Giovanna Antida, grazie anche all’aiuto del Gruppo India. Ospitano una novantina di malati, che altrimenti si sarebbero ritrovati sulla strada, esposti alla violenza e alla derisione dei passanti.
Nutrire, vestire, provvedere a tutti i bisogni di queste persone non è facile in un Paese come il Pakistan, dove il contributo locale è davvero minimo. La Casa dei Miracoli accoglie coloro che sono soli al mondo: i parenti li abbandonano e non appaiono mai più; alcuni sono portati dalla polizia che li raccoglie per strada. La missione di queste suore è quella di prendersi cura di una categoria di persone rifiutate dalla società, di persone abbandonate e malate di mente: bambini, giovani e anziani, uomini e donne. «Abbiamo a che fare con malati mentali, quindi dobbiamo capire la situazione. È grazie al vostro aiuto che possiamo continuare il nostro lavoro, ogni giorno con il loro malumore si strappano i vestiti, buttano via le scarpe, ecc. Come potete intuire, ci sono sempre spese da affrontare. Noi cerchiamo di prenderci cura di loro e di provvedere a tutti i loro bisogni. Cerchiamo di sviluppare le loro capacità incaricandoli di fare alcune faccende, gli facciamo fare lavori molto leggeri in cucina e in giardino e questo lavoro per loro è la terapia migliore perché per quel momento di attività dimenticano la loro situazione. Facciamo del nostro meglio per mantenere vivo il loro spirito, così li facciamo giocare e giochiamo con loro, li facciamo disegnare… credendo che solo l’amore e le cure possano guarire. Grazie a Dio alcuni di loro, come Rubina, hanno dei miglioramenti.
Grazie cari benefattori e amici del Gruppo in India per tutto quello che ci aiutate a realizzare! Noi crediamo che tutto ciò che facciamo con il vostro aiuto per alleviare le sofferenze dei poveri, per aiutarli a vivere con dignità, sia bello e si unisca al disegno d’amore del Padre. Grazie con tutto il cuore!»
Suor Hend, Suor Zarina