Kisangani, R.D.Congo: casette per i papà
Oltre che le mamme, il Gruppo India cerca di aiutare anche i papà e per alcuni di loro abbiamo costruito delle casette che erano state richieste per poter vivere dignitosamente con la proria famiglia.
Jean è un vedovo con 7 figli; alla morte della moglie la famiglia di lei l’ha spogliato di quel poco che possedeva (secondo i dettami di una tradizione atavica), lasciandolo senza nulla.
Una donna gli aveva permesso di costruire sul suo terreno una grande stanza e gli scout della parrocchia lo hanno aiutato a realizzare questa casetta. Purtroppo, qualche mese dopo la stessa persona ha richiesto il suo terreno e il pover’uomo si è rivolto alle Suore Canossiane per avere un aiuto.
Grazie al vostro aiuto le suore hanno comprato un piccolo appezzamento di terreno sul quale Jean ha costruito una casetta di bambù, fango e cemento, con il tetto in lamiera.
In più, papà Jean ha improvvisato un piccolo riparo con i rami delle palme che chiama ‘boutique’ dove ha iniziato una povera attività commerciale (vendita di scatolette di conserva, zucchero, tè, sapone…). Poiché la zona è ancora poco abitata, mancano i negozi dei generi di prima necessità, così Jean riesce a ricavare quanto gli serve per vivere da questo piccolo commercio. Sempre grazie all’aiuto del Gruppo India ha anche ricevuto una bicicletta con cui si reca nella foresta a provvedersi di selvaggina e verdure che poi vende nella sua ‘boutique’.
Il papà ora coltiva il terreno intorno alla casa per il sostentamento quotidiano della famiglia e fa ogni tanto delle puntate di caccia nella foresta per avere selvaggina sia per dar da mangiare ai propri figli che per rivenderla. Sta cercando in tutti i modi di diventare autosufficiente.
Reve invece è un muratore che non riusciva a trovare lavoro; lui è stato completamente autonomo nella costruzione della casetta e da suor Bruna ha ricevuto solo un aiuto economico per comprare il terreno, la porta e le finestre e qualche altro materiale.
Vista la sua abilità, è stato coinvolto in una serie di piccoli lavori di manutenzione al liceo e alla casa delle suore e con il guadagno ha avviato un allevamento di oche che col tempo l’aiuterà a vivere anche nei periodi in cui non trova lavoro come muratore.
Un’altra piccola parte del dono è arrivato a Rejina, una donna vedova che viveva con una figlia ancora giovane. Pochi mesi fa è morto il figlio in un incidente in miniera; la moglie ha abbandonato i 7 figli ancora piccoli che sono stati accolti dalla nonna. Come sistemarli visto che Rejina e la figlia vivevano in un riparo ricavato da un muro diroccato e qualche telo? Alcune persone generose hanno offerto quanto serviva per una capanna e il Gruppo India ha contribuito con due letti, tre poltroncine e qualche pentola, piatti, bicchieri…
“Voglio conoscere le persone che hanno fatto cadere il Cielo in terra” (Rejina).
“A nome loro il nostro ‘grazie’ di cuore per la vostra Provvidenza” (suor Bruna)