Benenitra, Madagascar: la sfida continua
Tutte le iniziative di padre Jeannot sono terminate con successo e ve ne diamo un breve resoconto. Grazie al cielo la scuola Saint Francis Xavier di Ranotsara (nella boscaglia, a 8 chilometri da Benenitra) è rimasta aperta tutto l’anno scolastico (da settembre 2021 a giugno 2022), senza interruzioni dell’insegnamento causate dal Covid. La scuola ha anche ottenuto il riconoscimento ufficiale, ma questo purtroppo non comporta alcun aiuto economico da parte dello Stato. I bambini che la frequentano provengono da famiglie povere e i genitori mandano i loro figli a lezione a stomaco vuoto, senza merenda, senza biscotti… Con il vostro aiuto per il progetto Fanamby 4, la mensa scolastica ha funzionato bene, i bambini sono sani e in buona forma. Sono contenti di andare a scuola e i voti finali sono stati buoni. Noi continueremo questo sostegno.
La crisi sanitaria è ancora presente, ma l’aiuto del Gruppo India (rivolto principalmente alle donne incinte, ai bambini malnutriti, ai malati di schistosomiasi) è stato prezioso per consentire a suor Philemonde, infermiera e levatrice, di salvare tante vite come Antoinette e i suoi due gemellini o Nicolas Dieu Donné, colpito da un tumore.
Anche la realizzazione del campo da basket è stata un’opera importante: bisognava rimuovere le pietre, erigere il muro di contenimento, riportare tonnellate di pietre più piccole e sabbia per livellare il terreno in tutta la sua ampia superficie. Gli studenti delle scuole medie sono stati entusiasti di prestare la loro opera e collaborare al trasporto del materiale e il loro coinvolgimento è stato importante per ridurre il costo del progetto. A causa della crisi tutti i costi sono aumentati e se non ci fosse stato questo volontariato, non sarebbe stato possibile terminare il campo. I due tabelloni sono stati ordinati ad Antananarivo, a più di 567 chilometri di distanza, e l’Arcivescovo di Tuléar Monsignor Fulgence Rabeony, durante la sua visita pastorale, ha inaugurato il campo da basket, utilizzato anche per la pallavolo.
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“Fanamby” è una parola malgascia che vuol dire sfida: padre Jeannot sfida la povertà della sua gente, combattendola con l’istruzione, la salute, il microcredito… Questa è la quarta volta che ci interpella per un sostegno mentre combatte la sua giusta battaglia e noi vogliamo continuare a essere al suo fianco e a quello del popolo di Benenitra e dei villaggi dispersi nella boscaglia.
Questa volta il sostegno sarà diviso quasi equamente tra istruzione e salute, più un extra per donare un campo di pallacanestro a una scuola superiore che festeggia il suo 5° anno di vita.
La scuola Saint François Xavier si trova a Ranotsara (8 km da Benenitra) ed è stata costruita durante la seconda sfida (progetto Fanamby 2). Continuiamo a ringraziare quanti hanno collaborato, insieme ai 70 scolari che hanno da poco terminato il loro primo anno scolastico. I loro genitori sono tutti contadini, famiglie povere, persone senza una fonte di reddito stabile se non la produzione agricola locale. Le rette scolastiche mensili sono un problema e spesso impediscono di mandare i figli a scuola. Per cercare di superare l’ostacolo, padre Jeannot consente il pagamento in sacchi di riso invece che in denaro ma anche in questo modo solo la metà dei genitori è riuscita a mantenere fede all’impegno perché la siccità che ha colpito la zona ha reso la produzione dei campi molto scarsa mentre la pandemia ha causato un aumento di prezzi generalizzato. In questa situazione padre Jeannot riesce a raccogliere circa la metà di quel che serve a pagare gli stipendi dei due insegnanti e si sente ancora più in difficoltà perché da ottobre prossimo dovrebbe assumere una terza maestra per far fronte all’aumento dei bambini. Lo stipendio di un insegnante corrisponde a circa 60 euro al mese e riceve solo 10 mensilità (da ottobre a luglio); con un contributo di soli 900 euro, si potrebbe coprire la metà dello stipendio dei tre maestri che padre Jeannot non riesce a ricavare dalle rette scolastiche e garantire così anche ai bambini che provengono da famiglie più povere la frequenza.
Se la nostra richiesta sarà accolta sarà davvero un aiuto prezioso per l’educazione dei bambini poveri, perché vogliamo fornire istruzione anche a loro, molto numerosi nei villaggi. La scuola è un mezzo di evangelizzazione molto efficace, quindi continua l’opera dei Gesuiti italiani; inoltre far uscire i bambini dall’ignoranza e dall’analfabetismo è anche di aiuto al nostro Paese.
padre Jeannot
Un ulteriore obiettivo di questa scolarità diffusa è il ritardo dei matrimoni precoci delle bambine: quelle che non vanno a scuola spesso si ritrovano sposate già a 12 anni.
Sempre allo scopo di favorire la frequenza scolastica, padre Jeannot vuole continuare a offrire il pasto di mezzogiorno agli alunni di Ranotsara: a causa della crisi economica molti bambini arrivano a scuola a pancia vuota e la mensa può essere la loro unica speranza di mangiare qualcosa. Sarà un pasto semplice, a base di riso e legumi, ma fondamentale perché i bambini possano avere la forza di imparare qualcosa e stimolerà anche i genitori meno interessati alla scuola a iscrivere i propri figli.
Sul fronte della salute, l’emergenza sanitaria del Covid-19 per ora ha fatto più che altro vittime indirette (anche se la mancanza di tamponi impedisce di sapere il numero dei contagi): il prezzo delle medicine e delle visite è cresciuto e le famiglie senza reddito o con scarse risorse non riescono a pagare le cure. Di conseguenza ogni giorno ci sono decessi legati ad altre malattie come malaria, diabete, TBC…
In Madagascar la salute non è gratuita, in un ospedale pubblico o privato, come il dispensario delle Suore, le medicine sono a carico dei malati. Chi non può permettersele, spesso rinuncia a priori a farsi visitare. Sono particolarmente tre le situazioni che stanno a cuore a padre Jeannot: le donne incinte che devono poter andare a partorire in ospedale o al dispensario per ridurre il tasso di mortalità durante il parto; le parassitosi molto diffuse perché l’acqua è contaminata; la malnutrizione infantile che inizia già da prima della nascita perché le future mamme mangiano solo riso e manioca e non variano la loro dieta. È fondamentale migliorare l’alimentazione di neonati e bambini con l’apporto di vitamine, latte e carne. I precedenti progetti Fanamby hanno fatto molto per migliorare la salute della popolazione, ma è necessario proseguire perché la buona salute è l’unica ricchezza dei poveri.
Diverso il discorso per un’altra scuola della zona, il College Jacques Berthieu che quest’anno celebra il suo 5° anniversario. È frequentato da un centinaio di studenti, tutti provenienti da famiglie che possono pagare le tasse scolastiche (qui studiano ragazzi più grandi e il College non è ancora neanche un sogno per chi non si può permettere le elementari). Si impegnano tutti molto e quelli che hanno affrontato l’esame finale hanno tutti ottenuto il diploma. Per festeggiare l’anniversario della scuola, padre Jeannot vuole donare ai ragazzi un campo per giocare a pallacanestro, perché non hanno nessun luogo dove fare attività sportiva e sfogare la loro energia. Localmente si reperiranno buona parte dei materiali (pietre, sabbia, ghiaia…) e anche gli operai, ma si chiede al Gruppo India di contribuire con l’acquisto del cemento, dei pannelli e pagando il tecnico che dirigerà i lavori. In cambio, una targa ricorderà negli anni il nostro apporto: “Dono del Gruppo India”. Non è un’opera fondamentale, non è paragonabile alle altre sfide, ma il campo di pallacanestro sarà un’enorme gioia per questi giovani.
Insomma anche la grande sfida del 2021 è piena di spunti e di possibilità di partecipazione. La somma totale che padre Jeannot chiede ai suoi amici del Gruppo India è di 8.900 euro (stipendi, mensa, programmi per la salute, campo di pallacanestro) che raccogliamo con la sigla 720S.