Eluru, India: alluvioni ripetute
Nella zona di Eluru (Andhra Pradesh) si sono succedute varie alluvioni nei mesi estivi, si può ancora parlare di emergenza a mesi di distanza? Sì, perché ogni volta le case di paglia o fango sono state spazzate via con tutti i beni di chi lì viveva… Nonostante gli aiuti che la Diocesi ha prestato immediatamente la situazione continua a essere molto grave; quindi sì, è ancora emergenza e per continuare a sostenere chi ha perso tutto è necessario dare tutti una mano.
Nell’immediatezza degli eventi si erano attivati sia il Centro operativo di emergenza statale (che ha predisposto 60 campi di soccorso in diverse aree per oltre 6000 famiglie) sia la Diocesi, tramite il Social Service Center di Eluru, che ora è una delle poche organizzazioni presente sul territorio e molte persone si avvicinano con grande speranza. Vivono principalmente in case di paglia e queste case ora sono piene di fango (se sono rimaste in piedi…); chi invece aveva muri di fango li ha visti disgregarsi e deve ricostruire di nuovo le mura.
A distanza di mesi, la situazione generale della zona continua a essere precaria per i poveri: i poverissimi le cui case sono inondate vivono in mezzo all’acqua senza un posto dove riposare; i servizi igienici sono completamente persi e le donne hanno difficoltà a trovare uno spazio sicuro per le loro esigenze igienico-sanitarie; c’è una grande carenza di acqua potabile, con il timore che soprattutto i più fragili inizino ad ammalarsi.
I più colpiti sono le donne incinte e i neonati; ma poiché gli animali (bufale, capre, pecore, galline…) sono stati spazzati via per tante famiglie non c’è più cibo a sufficienza. A tutto ciò si aggiunge la paura perché di notte girano i serpenti e dormire in ripari di fortuna non è sicuro.
Per questo l’opera del Social Center di Eluru non può fermarsi e noi appoggiamo i continui sforzi di chi lavora incessantemente per migliorare la vita di tanti poveri fratelli:
Abbiamo veramente bisogno del vostro generoso aiuto per la nostra gente che soffre ogni anno e perde tutto, compresi i suoi averi come vestiti e utensili. Le loro case di fango e di paglia si sgretolano e per riprendersi da ciò devono lavorare per anni sotto qualche avido padrone di casa che li sfrutta come schiavi che ipotecano le loro vite.
Ancora una volta a nome di tutti i beneficiari chiediamo umilmente a tutti voi il vostro gentile e generoso aiuto per queste vittime dell’alluvione. Non dimentichiamo mai l’aiuto che ci date per aiutare le vittime.
Vi ringraziamo
Rev. Fr. T. Emmanuel