Sarwada, India: un pozzo per la scuola
Aggiornamento 27 febbraio2023: abbiamo già coperto completamente la raccolta fondi per questo progetto! Il Gruppo India, data la situazione delicata di questa scuola, aveva anticipato quanto necessario e i lavori sono iniziati sotto lo sguardo attendo delle alunne. L’acqua è stata trovata, buona e abbondante, e ora proseguono i lavori per mettere in sicurezza il pozzo e predisporre tutti i collegamenti necessari. Grazie!
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L’unica scuola femminile in questa zona dello Jharkhand è molto povera: non c’è né acqua né servizi igienici! Scaviamo un pozzo come primo passo verso una scuola accogliente e sicura.
All’inizio del ‘900, le suore della congregazione di Sant’Anna arrivarono a Sarwada (Jharkhand) per lavorare con le bambine e sostenere le attività della missione gesuita. Nel 1926 fondarono una scuola femminile chiamata St. Anne’s Girls School che, nonostante le molte difficoltà, ha contribuito a fornire l’istruzione primaria alle ragazze. Attualmente, la scuola ha classi dalla scuola materna (obbligatoria in India) fino alla sesta e funziona in collaborazione con la Compagnia dei Gesuiti di Ranchi che ha fornito alla scuola alcune attrezzature necessarie, l’illuminazione, il generatore, l’arredamento… ma c’è ancora tanto da fare.
Grazie a contributi raccolti localmente (in denaro o manodopera) il costo residuo per il pozzo, le pompe e le cisterne per il futuro impianto di toilette è di soli 3.000 euro, che raccogliamo con il codice 530P.
Sarwada è un piccolo villaggio, con circa 200 abitanti, ma qui vengono a studiare bambine provenienti da altri villaggi privi di scuole. Sebbene gli abitanti di quest’area dipendano dalla terra, la proprietà media è inferiore a due acri per famiglia. Anche nelle condizioni meteorologiche migliori, si riesce a produrre grano sufficiente per circa cinque o sei mesi e cerali per 3 mesi. Per il resto le famiglie dipendono dalle risorse forestali come bacche, frutta e legname. Gli abitanti del villaggio sono malnutriti e quindi suscettibili agli attacchi di diverse malattie, tra cui la malaria che è endemica nella zona. La vita media della popolazione è di 50 anni, con un alto tasso di mortalità infantile.
Gli abitanti appartengono all’etnia Munda, un tempo popolo fiero e indipendente, che aveva sviluppato una ricca cultura, tradizioni e una propria visione del mondo. Ora il sistema di governo tradizionale, che aveva dato loro identità e dignità, è seriamente minacciato dalla cultura esterna e dal sistema di valori con cui a volte sono costretti a fare i conti.
C’è un’alta percentuale di migrazione verso le città come lavoratori non qualificati. Questo tipo di migrazione non porta buoni guadagni, punta solo alla sopravvivenza. Le ragazze che migrano in città come domestiche sono praticamente perse dalle famiglie e dalla tribù. Sono pochissime quelle che riescono a tornare dalle proprie famiglie e queste spesso si ripresentano come madri non sposate o portatrici di AIDS. Oggi le ragazze adivasi stanno rapidamente diventando il simbolo della manodopera a basso costo che può essere facilmente sfruttata senza alcun controllo.
L’abbandono scolastico è un altro grande problema della società. A causa della mancanza di un’atmosfera e di strutture adeguate, gli studenti non sono in grado di affrontare gli studi. Gli studenti poveri non hanno molte opportunità e hanno poche possibilità di andare avanti nella loro vita. Purtroppo molti di questi giovani cadono nella trappola di malviventi che operano nella zona, sono sfruttati in cambio del sogno di una vita sicura, di denaro e sicurezza e iniziano un arduo viaggio nel torbido mondo della tratta di esseri umani: sfruttamento delle collaboratrici domestiche, delle spose in vendita, del lavoro forzato, della prostituzione… Solo una minuscola percentuale di giovani sopravvive a questo calvario senza fine, se hanno la fortuna di trovare famiglie rispettabili come datori di lavoro.
Nelle zone rurali del Jharkhand, la povertà, le privazioni, la triste situazione di assenza di infrastrutture possono far sentire chiunque intrappolato in una profonda disperazione. Con poche o nessuna opportunità di lavoro per guadagnarsi una vita dignitosa, il futuro è sempre incerto per la maggior parte della popolazione rurale.In questo contesto l’investimento nelle risorse umane è fondamentale per sollevare la situazione perché l’istruzione può aprire nuovi orizzonti per gli adivasi Munda. La scuola è una delle istituzioni chiave, aperta a tutti, indipendentemente dalle barriere di casta e di religione, e cerca di plasmare il futuro delle nuove generazioni.
Con una scuola come la St. Anne’s Girls School la gente ha la possibilità di fornire una buona istruzione alle proprie figlie con il minimo dei costi e il massimo delle opportunità. Attualmente ha quasi 700 studentesse, tutte appartenenti alla tribù Munda e provenienti da famiglie di agricoltori. Tutte le bambine sono al di sotto della soglia di povertà e la maggior parte di loro hanno genitori che non hanno studiato. La scuola si trova in una zona collinare e forestale ed è l’unica scuola femminile della zona. Le bambine provengono da villaggi molto lontani, alcune vivono a 10 km di distanza e molte arrivano a scuola a piedi, impiegando fino a 2 ore di cammino. Non c’è un ostello adeguato, solo uno spazio dedicato all’accoglienza in cui è difficile soggiornare. La scuola offre programmi accademici dalla materna alla VI; andrebbe migliorata perché ci sono solo cinque aule per cui due classi fanno lezione nel salone. Ci sono però problemi più gravi, come la mancanza dei servizi igienici che obbliga le bambine ad andare nella foresta per fare i bisogni. Il primo passo per migliorare la situazione è lo scavo di un pozzo profondo per l’approvvigionamento costante di acqua per i servizi igienici, per i pasti di mezzogiorno e per bere. Questo pozzo sarà dotato di un gruppo di pompe a immersione e 2 serbatoi sul tetto. L’acqua sarà pompata dalla trivellazione ai serbatoi sopraelevati, in futuro collegati ai locali dei servizi igienici. Poi sarà la volta di altre migliorie come le nuove aule, l’impianto audio, attrezzature sportive, computer, stampante e ventilatori.