Zakpotà, Benin: un ambulatorio da completare
Il Gruppo India arriva anche in Benin per sostenere le Maestre Pie Venerini che vogliono offrire un servizio di pediatria e un centro di ascolto femminile in una zona dove bambine e donne sono i più svantaggiati tra la popolazione.
Il Benin è uno stato africano che si affaccia sul Golfo di Guinea e si trova tra il Togo e la Nigeria. La zona di Zakpotà dall’ottobre 2010 è stata affidata dal Vescovo locale alle cure delle Maestre Pie Venerini. La missione è composta da vari villaggi, i cui abitanti vivono di piccoli allevamenti e di qualche frutto della terra.
Qui le ragazze diventano mamme ancora giovanissime. Non hanno un lavoro, parlano soltanto la lingua locale e hanno un’unica una prospettiva: essere cedute a qualche anziano come spose-bambine in cambio della dote. Qualche anno fa rischiavano anche di essere vendute dalla loro famiglia ai mercanti nigeriani come schiave.
Oggi le Maestre Pie Venerini le difendono, cercano di dare loro un mestiere e una vita dignitosa, insegnano loro a coltivare la terra e ad allevare gli animali. Le donne e i bambini devono essere protetti perché in queste zone ancora arrivano mercanti che vogliono comprare le ragazze e i bambini per poi obbligarli ai lavori forzati nelle piantagioni di caffè.
Nella Missione funziona anche una scuola dell’infanzia frequentata da circa 40 piccoli dai 3 ai 6 anni. Ricevono non solo sicurezza mentre le mamme lavorano o si danno da fare per la famiglia, ma anche hanno un pasto assicurato con la mensa che viene offerta giornalmente. Ogni giorno, terminata la scuola, il cortile della Missione si riempie di bambini e ragazzi con la voglia di giocare e con la speranza di ricevere anche loro qualcosa da mangiare.
Nel 2020 era partito un progetto di costruzione per un Pronto Soccorso a servizio della popolazione, ma problemi burocratici hanno rallentato i lavori che sono rimasti sospesi fino ad oggi. Il Ministero della Sanità continuava a fare innumerevoli richieste e per poter completare la realizzazione è stato necessario modificare il progetto iniziale, optando per due servizi: un ambulatorio pediatrico, considerati i tanti bambini della zona spesso ammalati, e un centro di attenzione per le donne dai 15 ai 30 anni per offrire loro non solo assistenza ginecologica (qui i problemi sono tanti) ma anche per mettersi in ascolto delle donne che vivono situazioni non facili.
L’edificio, già pronto come muratura e costruzione, necessita di essere ultimato con gli impianti elettrico e idraulico, i pavimenti e la pittura. Poi accoglierà donne e bambini e sarà per loro un luogo sicuro, la protezione dalle malattie e da tante forme di sopruso. Tutti possono contribuire con un dono a completare questi lavori: il Gruppo India vuole raccogliere 10.000 euro e si può indicare il progetto con la sigla 818A.