Kisangani, R.D.Congo: emergenza orfani
Il progetto per facilitare l’adozione degli orfani ha avuto sin dal suo inizio una rapida evoluzione per l’emergenza causata da una guerra che ha portato un gran numero di orfani a Kisangani, mettendo enorme difficoltà le strutture destinate all’accoglienza. Subito dopo sono arrivati tantissimi profughi, di tutte le età, senza più nulla tranne la disperazione e i traumi fisici e psicologici subiti.
Il “progetto orfani” è così confluito nel “progetto emergenza” e le risorse disponibili sono state impiegate per salvare vite umane, dare un riparo, curare… Non sono mancati gli aiuti agli orfanotrofi per sfamare i tanti piccoli arrivati e si è cercato di rendere precocemente autonomi i bambini più grandi facendoli partecipare al corso di fabbricazione borse.
Per sapere di più su come è stata affrontata questa emergenza, potete leggere questo articolo.
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“Siamo ancora qui a tendervi la mano per una situazione grave e urgente sopravvenuta in questi ultimi tempi…” Così inizia una drammatica lettera di suor Bruna, che ci racconta che sulla riva sinistra del fiume Congo, in una zona rimasta allo stadio quasi primitivo, è scoppiata recentemente una lotta feroce fra due tribù, per contendersi il terreno degli antenati.
È una guerra violenta, all’arma bianca, che coinvolge centinaia di persone, donne e bambini compresi, con case distrutte, incendiate… È una vera ecatombe; neppure i militari sono riusciti a porre fine a questo diverbio. Ci sono state decine di morti, per cui molti bambini si sono trovati orfani nel giro di pochi secondi. Persone di buona volontà sono riuscite a portarli sull’altra riva del fiume, dove sorge la città di Kisangani, sede di due orfanotrofi, uno gestito dai Padri Dehoniani e uno dalle Suore Orsoline.
Questi bimbi trovano così un rifugio e si provvede ai bisogni di prima necessità; le parrocchie cattoliche cercano di venire in loro aiuto raccogliendo fondi durante le Messe domenicali. Questa è stata una prima soluzione immediata, senz’altro da sostenere e accompagnare perché gli orfanotrofi non possono sostenere da soli questo gran numero di nuovi arrivi. Per il bene di questi bambini si pensa anche di incentivare la pastorale delle coppie cattoliche senza figli, affinché possano adottare bambini senza una famiglia alle spalle.
Suor Bruna, che a dispetto dei suoi oltre 80 anni è un vulcano di iniziative, aveva già avviato col Gruppo India un piccolo progetto rivolto alle coppie, perché si aprissero ai bisogni della comunità. Si era così costituito il gruppo “Libala mwinda” (Matrimonio e luce) che accompagna le coppie di fidanzati e conviventi al sacramento del matrimonio, attraverso incontri di catechesi, consigli e iniziative di autofinanziamento. A questa attività si aggiunge una formazione ad hoc per famiglie già ben costituite ma senza figli, incontri che mirano ad aprire le coppie all’adozione.
Ora quel piccolo progetto deve essere sviluppato per agire ad ampio raggio e coprire anche le nuove necessità sorte dopo la guerra tribale, considerando anche l’adozione è un gesto d’amore che comporta anche un onere non indifferente…
Ci sono coppie disponibili e desiderose di dare affetto e amore a questi piccoli, ma le spese burocratiche di adozione ammontano a circa 400 $ per bambino e questo crea un grave ostacolo. Se si potesse avere un “fondo adozioni”, più bambini potrebbero essere accolti e adottati dalle famiglie.
Bisogna poi considerare una somma per sostenere quelli che rimangono in orfanotrofio, comprando sacchi di riso e fagioli che sono la base dell’alimentazione in questa zona.
Contiamo sempre sulla vostra sensibilità e generosità.
Madre Bruna Piva
Missionaria Canossiana