Libano: adottiamo un insegnante
“Ancora una volta ci rivolgiamo a voi con il grido dell’80% dei libanesi che piange per la fame. La nostra situazione peggiora di giorno in giorno”. Così inizia la lettera di suor Mary Stephanos (Superiora Provinciale delle Suore di S. Antida) che continua raccontandoci del continuo deprezzamento della lira libanese rispetto al dollaro sul mercato nero (il tasso di cambio ufficiale è bloccato da anni, ma nessuno lo utilizza). Tutto aumenta con il rialzo del dollaro e gli stipendi in lire libanesi non valgono più niente. Se prima della crisi economica lo stipendio di un insegnante valeva circa 1.500 euro, oggi vale appena 100 euro.
“Molti dei nostri insegnanti non assaggiano più carne o frutta; se la loro macchina si guasta, è un disastro; se un malato deve essere ricoverato, deve indebitarsi. Conosciamo persone che posticipano la data delle operazioni perché non hanno i soldi per entrare in ospedale… la situazione sanitaria peggiora di giorno in giorno… E siamo ancora senza governo né presidente… tutte le istituzioni dello Stato sono vacanti o in sciopero e la povera gente lotta per la propria sopravvivenza.
I migliori insegnanti hanno trovato lavoro altrove, fuori dal Paese. Stiamo infatti assistendo a un’emorragia delle nostre forze vitali. Questo è un fenomeno che svuota la scuola del suo capitale umano qualificato e delle sue potenzialità intellettuali e rischia di farci perdere la qualità del servizio educativo in un Paese dove l’istruzione è l’unica ricchezza. I nuovi insegnanti che assumiamo sono principianti che hanno bisogno di essere formati e monitorati. In genere tutti sono demotivati perché il loro stipendio copre appena una settimana del mese. Cosa fare quando ci sono figli da sfamare, accudire, genitori anziani a carico… tutti e noi con loro, siamo in depressione.
Capisco che la crisi economica colpisce tutti i Paesi d’Europa a causa della guerra in Ucraina, ma noi in Libano siamo stanchi perché gli anni passano e non c’è barlume di miglioramento o soluzione alle molteplici crisi. Siamo ancora in una situazione di emergenza”.
Per dare una mano a suor Mary e soprattutto ai 360 docenti delle cinque scuole gestite in Libano dalle suore di Santa Antida, vogliamo lanciare un’iniziativa di “adozione insegnante”: un piccolo aiuto mensile, un fuori busta, che darà a queste persone la possibilità di vivere con dignità e frenerà le continue dimissioni.
“Non potete immaginare lo sforzo che facciamo per garantire un normale anno scolastico ai bambini. Aiutateci a rimanere saldi nella nostra lotta per l’educazione. Un proverbio cinese dice: «Se vuoi distruggere un Paese, è sufficiente distruggere il suo sistema educativo e diffondervi la corruzione». Noi assistiamo impotenti a questa discesa agli inferi del nostro caro Paese di cui andavamo tanto fieri. Per favore aiutateci a non lasciare che il sistema educativo in Libano sprofondi ancora di più.
A nome di tutti coloro che portano con noi l’istituzione scolastica, vi ringrazio e prego il Signore di benedire tutte le vostre azioni a favore della pace e della solidarietà”. (Suor Mary Stephanos, Superiora Provinciale)
Per aiutare un insegnante libanese, inviate i vostri contributi con il codice 882I: ogni aiuto sarà una manna dal cielo e riporterà il sorriso in occhi che spesso piangono.