Eluru, India: ripresa post-alluvione
Grazie a quanti hanno risposto al nostro appello il Centro Sociale di Eluru ha potuto aiutare 500 famiglie che erano in particolare difficoltà per le conseguenze dell’alluvione. La scelta di queste famiglie e la successiva distribuzione di aiuti è stata fatta con in collaborazione con i responsabili delle varie comunità locali e i parroci. Ognuna delle famiglie prescelte ha ricevuto una coperta e pacchi alimentari: non doversi preoccupare della ricerca di cibo ha permesso loro di occuparsi della ricostruzione dell’abitazione e di altri interventi sulle infrastrutture danneggiate. Grazie a quanti hanno collaborato!
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Non è la prima alluvione, ma ogni volta bisogna ricostruire o ristrutturare le case, liberare i campi dai detriti, fronteggiare la perdita dei raccolti, ripristinare gli allevamenti di animali… Ogni alluvione è un’emergenza! Nell’immediato c’è una risposta da Governo e varie associazioni per i primi soccorsi, ma poi pochi restano a fianco dei più poveri, che non hanno le risorse per rimettere in sesto la propria casa o ciò che gli permette di guadagnare. C’è ancora bisogno di sostenerli e per questo vi chiediamo un aiuto.
Quest’estate il fiume Godavari è esondato per le intense piogge, provocando gravi danni in una vasta zona della diocesi di Eluru. Si stima che complessivamente siano state colpite circa 217.600 persone in 272 villaggi. Più di 100.000 case sono gravemente danneggiate, e altre 9.000 hanno avuto danni minori. Nel settore agricolo, sono stati danneggiati 4.720 ettari di risaie, la maggior parte delle quali sono di piccoli agricoltori appartenenti alle comunità emarginate. Nella fascia costiera altri 885 ettari di colture orticole e circa 2.950 ettari di acquacoltura sono stati dilavati dall’inondazione.
Il Centro Servizi Sociali della diocesi di Eluru dispone di molti collaboratori che sono intervenuti subito a fianco del governo locale per trasferire le comunità colpite in luoghi sicuri, oltre a provvedere ad alcuni bisogni immediati come per esempio la distribuzione di acqua potabile e cibo cotto tramite la creazione di una cucina comunitaria.
Non appena le acque alluvionali si sono ritirate, è iniziata una nuova fase di soccorsi: le persone devono essere incoraggiate a tornare ai propri villaggi e alle proprie case per ripulire l’ambiente abitativo, le strade, le scuole e rimuovere altri detriti. Si inizia così anche l’ulteriore valutazione del bestiame e delle coltivazioni perduti, delle reti e barche di pescatori rovinate o trascinate via dalle acque, delle strade e altre infrastrutture danneggiate, delle case da riparare o ricostruire.
È un triste calcolo, fatto in collaborazione con i parroci e gli animatori locali, che per non restare sterile si deve poi trasformare in ripresa: è per questo che chiediamo il vostro aiuto. Potete identificare le vostre offerte con il codice 910E.