Guntur, India: acqua in tre villaggi
Trivellati tre pozzi in altrettanti villaggi del distretto di Guntur, con circa 8.700 abitanti in totale. Finalmente un facile accesso all’acqua, senza lunghe camminate o attese snervanti di autobotti! Sono tutti villaggi con un’alta percentuale di residenti tribali o fuori casta, quasi tutti lavoratori agricoli senza terra propria e quindi dipendenti dal lavoro salariato quotidiano.
La popolazione del distretto di Guntur sta affrontando una grave carenza d’acqua. La crisi è così grave che la gente fa il bagno una volta ogni tre-quattro giorni e sta anche migrando in altre zone non potendo vivere senza acqua. L’acqua potabile è fornita una volta ogni tre giorni attraverso autobotti del governo, che sembra concentrarsi più su misure temporanee per affrontare la crisi che nel realizzare soluzioni permanenti.
Lo staff del Guntur Dioceses Social Service & Welfare Society (GDSSWS) ha incontrato le comunità interessate nel periodo luglio-dicembre 2023 e ha spiegato loro che il Gruppo India aveva fornito un sostegno finanziario per lo scavo di pozzi e l’installazione di pompe a mano nelle loro località. Le comunità dei tre villaggi prescelti (Dasupalem, Dokiparru e Kandriga) hanno accettato volentieri di offrire la loro piena collaborazione durante i lavori, per sistemare la pompa a mano e costruire il basamento.
Alcuni risultati positivi sono già evidenti: le donne non vivono più l’ansia di non sapere se e quando l’autobotte arriverà nel loro villaggio e se saranno in grado di raccogliere acqua sufficiente per la famiglia; non hanno più bisogno di immagazzinare l’acqua in casa per le emergenze. Nei torridi mesi estivi da aprile a giugno, quando le temperature superano regolarmente i 40°C, si tratta di un rituale quotidiano particolarmente estenuante; in alcune zone, l’acqua viene talvolta fornita nel cuore della notte o al mattino presto, il che significa che queste donne sono private del sonno e la loro produttività ne risente – e quando tornano a casa devono portare a termine le altre faccende domestiche: cucinare, lavare, educare i bambini, persino aiutare nella fattoria di famiglia. Insieme alle loro figlie sono felici perché il tempo per ottenere l’acqua è ridotto, si risparmia almeno un’ora ogni giorno. In particolare, le bambine erano occupate in questo compito quando le madri andavano a lavorare durante la stagione agricola e ora possono dedicare più tempo allo studio e al gioco, poiché non devono aspettare l’autobotte per raccogliere l’acqua (un rapporto ha rivelato che in India quasi il 23% delle bambine abbandona la scuola dopo la pubertà a causa della mancanza di acqua e di servizi igienici).
Inoltre alcune donne dovevano saltare una giornata lavorativa il giorno in cui l’autocisterna arrivava al loro villaggio; ora invece possono andare al pozzo per raccogliere l’acqua in qualsiasi momento, senza interferire con gli impegni di lavoro.
Altri benefici si vedranno meglio nel lungo periodo perché a volte l’acqua fornita dalle autobotti era contaminata, stanno già diminuendo le malattie causate dall’acqua non completamente pura; ora la fonte d’acqua si trova nella loro località ed è stata testata da uno specialista. Inoltre può essere raccolta al momento in cui serve, non c’è bisogno di conservarla per giorni, aumentando il rischio della contaminazione.
Grazie di cuore a quanti hanno reso possibile questo bel risultato!