Estate 2024
India, dicembre 1980…Camerun, febbraio 2024. Più di 43 anni in mezzo, una vita con le sue luci e le sue ombre. Una sensazione particolare ha accompagnato questo mio viaggio missionario scandito dalla chiara percezione del tempo trascorso e da una certezza che resta: l’insegnamento di p. Pesce e il miracolo della sua opera che prosegue, con coerenza, nell’aiuto agli ultimi nel nome di Gesù. Avverto, nel cuore, un senso di gratitudine profonda… accanto a me fratelli con i quali ho condiviso quel primo viaggio e che, dopo tutti questi anni, ho ritrovato maturati e sempre più ricchi di spirito di fratellanza.
Primo viaggio missionario in Africa. È stato un dono grande visitare le scuole delle Suore Pie Venerini, sia in centri urbani come Yaoundè ed Ebolowa, che nei villaggi nella foresta come Bimenguè e Lablè. Qui bambini e ragazzi ricevono l’istruzione sia di base che professionale per costruirsi una vita che non sia assorbita completamente dalla ricerca dei beni di prima necessità ma possa spingersi a “sognare” un po’ di benessere: un pasto adeguato, un tetto sicuro, un futuro per i propri figli nella dignità del lavoro.
E che dire dell’opera delle Suore di Santa Giovanna Antida nel campo della salute? L’ospedale di Ngaoundal, insieme ai due dispensari, sono luoghi in cui tutti, dal più piccolo al più anziano, ricevono le cure necessarie con amore e professionalità, seppure tra tante difficoltà: assenza di collaborazione dalle istituzioni, carenza di medicine, credenze superstiziose, richieste di intervento quando la malattia è già a uno stato troppo avanzato.
Il futuro non può non venire che dall’Africa! L’ho detto ai ragazzi e bambini che abbiamo incontrato nelle scuole perché sono tanti e hanno quell’innocenza che i nostri rischiano di perdere presto, forse a causa delle nostre abitudini di vita caratterizzate da un forte individualismo, da una certa avidità, dalla competizione un po’ in tutti i campi, dall’affievolirsi dei valori di sobrietà, vicinanza, ascolto, partecipazione e condivisione.
Un aspetto che è molto presente nella mia memoria e nel mio cuore è la dedizione delle missionarie e missionari incontrati… donne e uomini come noi, con le loro debolezze ma con la grande forza e gioia che solo l’incontro vero con Cristo può dare. Questo mi interroga specie nei giorni in cui fatico a sorridere, a perdonare, accogliere, ascoltare …Veramente nulla è impossibile a Dio!
Grazie, Gruppo India, grazie ai tanti che hanno reso e rendono possibile questo miracolo. Grazie p. Pesce! Non riesco a immaginare la mia vita senza averti incontrato!
Lello Carbone