Kisangani, R.D.Congo: emergenza guerra
Le parole migliori per raccontarvi dell’aiuto del Gruppo India nella grave emergenza causata da una guerra nei pressi di Kisangani sono certamente quelle che ci ha scritto suor Leonora Santiago, una Canossiana che sta proseguendo l’attività di suor Bruna Piva recentemente deceduta.
Dal novembre 2023, suor Bruna Piva vi ha aggiornato con le notizie e le foto degli oltre 2.000 sfollati che cercavano rifugio nella nostra parrocchia di San Gabriele qui a Kisangani. Avete risposto generosamente con il vostro dono che abbiamo utilizzato per far fronte alle loro varie necessità, soprattutto per quanto riguarda i medicinali. Per grazia di Dio e per il vostro generoso sostegno, nessuno è morto tra i nostri fratelli e sorelle sfollati.
Sono già passati più di sei mesi e le persone sono ancora nelle loro tende, senza sapere quando potranno tornare alle loro case e a una vita normale. Abbiamo anche esteso l’aiuto ad altri rifugiati che vivono nella vicina parrocchia di Nostra Signora della Consolata. Lì sono più di 3.000 i rifugiati che vivono con i loro parenti e amici. Immaginate le famiglie povere che devono accogliere altre persone nelle loro piccole case. Abbiamo saputo che molti erano morti di fame, per questo abbiamo deciso di condividere con loro ciò che era rimasto dal bilancio della nostra parrocchia.
Durante la scorsa Quaresima, ho portato le mie studentesse ospiti dell’internato all’ospedale per visitare i rifugiati feriti. Ce n’erano ancora una decina che si stavano riprendendo da tagli e ferite profonde. Abbiamo comprato le stampelle al signor Joseph, a cui è stata amputata una gamba, e gli abbiamo dato i soldi per il trasporto quando ha deciso di andare dai parenti in un villaggio a 260 chilometri da Kisangani. Le condizioni più pietose erano quelle di Mama Madeleine, Mama Veronique, Betty e Sophie. Le due signore e Betty avevano ancora proiettili nelle gambe e nelle braccia, mentre la povera Sophie aveva perso entrambe le braccia. Questa esperienza è stata molto toccante per me e per le mie studentesse. Le ragazze hanno offerto il loro aiuto con le loro scarse risorse e io ho contattato gli specialisti per l’intervento necessario. Le tre signore sono state poi operate martedì 23 aprile e ora stanno recuperando molto bene. Per Sophie hanno detto che è ancora troppo giovane per avere le protesi.
Grazie al vostro generoso aiuto, cari amici, abbiamo portato il sorriso sulle labbra dei nostri fratelli e sorelle sofferenti. Che il Signore continui a benedire ognuno di voi e le vostre famiglie e che molti altri sorrisi possano alleviare le loro pene, sapendo che ci sono persone che si preoccupano per loro.
La scomparsa di suor Bruna ci ha lasciati tutti “orfani”, ma con la certezza del vostro continuo aiuto, siamo fiduciosi che i nostri fratelli e sorelle bisognosi continueranno a sperimentare il suo amore materno e costruttivo.
Suor Leonora Santiago, FdCC
Suor Bruna Piva è deceduta all’età di 82 anni a Vimercate (MB), dove era da poco rientrata per alcune cure. Quella dei rifugiati della guerra nei pressi di Kisangani è stata solo l’ultima delle tante sfide che ha raccolto e combattuto nei suoi quasi 60 anni di vita religiosa, donata totalmente al Signore, mettendosi a servizio prima di tutto della comunità. Aveva un solo scopo: la formazione integrale della persona, come scrive S. Maddalena di Canossa, raccomandando soprattutto di far conoscere ed amare Gesù, il solo che può dare pienezza alla vita. Il suo stile non la portava a trovare delle soluzioni di semplice elemosina, ma di promozione umana, così aiutava rispettando e sostenendo la dignità di ogni persona.