Libano: un’emergenza aggravata dalla guerra
Una situazione già drammatica, complicata da bombardamenti… Migliaia gli sfollati arrivati dal sud del Paese e anche da zone pericolose di Beirut. Anche le Suore della Carità di S. Antida, che pure vivono il trauma e le conseguenze della guerra, si sono subito mobilitate per dare aiuto e conforto.
Da molti anni siamo presenti in Libano, vogliamo esserlo doppiamente in questo momento di tanta sofferenza e di enormi necessità. Grazie per quanto ci permetterete di fare! (Suor Mary Stephanos)
Nella scuola di Baabda, vicinissima alle zone bombardate, la loro attenzione è rivolta particolarmente alle famiglie dei loro alunni. In tante hanno dovuto lasciare la propria casa per luoghi più sicuri, altre l’hanno persa a causa dei bombardamenti, tutte necessitano di supporto: farmaci, materassi, prodotti alimentari, prodotti per l’igiene, aiuto psicologico.
A Nabaa, periferia di Beirut, dove tanta gente è arrivata dal Sud, le suore, in accordo con la parrocchia, aiutano le tante famiglie che sono state accolte da parenti e ora abitano tutti insieme: due, tre nuclei in uno stesso appartamento appena sufficiente per una famiglia che già viveva in situazioni precarie. A Baskinta, nel pomeriggio, le suore hanno aperto le porte della loro scuola agli alunni di quella statale, perché la loro è occupata dagli sfollati.
Per dare un piccolo segno della nostra vicinanza abbiamo aperto una raccolta fondi con il codice 882E.
Questo è un breve stralcio da un’altra lettera ricevuta il 12 ottobre. Da allora sono senz’altro aumentati i morti, i feriti, gli sfollati, le difficoltà…
In un Paese che passa da una crisi all’altra e si trasforma in un campo di battaglia tra Israele e Hezbollah e anche tra le grandi potenze del mondo, vengo a voi per dirvi il nostro grazie per il vostro sostegno e vicinanza. Siete per noi il barlume di speranza che illumina il nostro cielo e i nostri cuori di fronte agli artigiani della guerra che ricoprono di bombe la nostra terra e distruggono i sogni dei libanesi. Di fronte al diluvio di fuoco che si abbatte sulla periferia sud di Beirut e nel sud del Libano e che abbatte gli edifici e fa scorrere sangue e lacrime, voi siete i fari che illuminano il nostro cielo di umanità e di speranza.
Attualmente il Paese conta un milione e cinquecentomila sfollati senza riparo e migliaia di vittime tra feriti e morti (10.000 feriti e 3.000 morti) e le cifre sono destinate ad aumentare. I terroristi sono orgogliosi di aver ucciso, denaturato, mutilato e diffuso paura e morte, mentre voi, cari benefattori, seminate pace nelle anime e portate sorrisi sui volti. Nonostante la cultura della morte che domina il nostro mondo, voi lavorate per la causa della vita. Grazie per quello che avete fatto e farete per noi.
Suor Saide Khairallah