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Ci presentiamo con le parole di P. Mario Pesce, sacerdote gesuita e fondatore del Gruppo India. In occasione dei 25 anni di attività dell’opera da lui creata, così commentava l’evento:
Non avrei mai immaginato che si potesse arrivare a questo punto. Quindi il primo ringraziamento va al Signore che ci ha aiutato e benedetti nel nostro lavoro. Nel Natale del 1980 – inizio della nostra attività – si pensava di aiutare 20-30… magari 50 bambini nello Stato del Gujarat in India. Ora siamo cresciuti enormemente, con migliaia e migliaia di bambini raggiunti nel mondo intero.
Nella mia vita ho incontrato più volte Madre Teresa. Spesso lei ripeteva: “Mai dobbiamo separare la Eucaristia dai poveri. L’Eucaristia e i poveri sono una cosa sola. Non c’è l’una senza l’altra. Se noi crediamo veramente che Gesù è sotto la specie del pane, che Gesù è nell’affamato, nel senza tetto, nell’abbandonato, nel non amato… allora il ‘pane di vita’ sarà mangiato con e per i poveri”.
In tutti questi anni ho sempre manifestato, con forza e convinzione, che fare del bene non è solo dare un aiuto materiale o economico, è prima di tutto amare. Dare senza amore, senza responsabilità, senza assumersi un impegno, fare un’elemosina liberandosi del superfluo, serve solo ad un illusorio scarico di coscienza. L’amore è invece capace di affrontare un sacrificio ed una rinuncia, che durino nel tempo e che porta ad uno stile di vita più semplice e coerente con il Vangelo.
A che serve andare a Messa e poi vivere da pagani? A che serve battersi il petto e poi rimanere senza alcun cambiamento? Come ricevere l’Eucaristia senza unirsi ai fratelli? Come dire il “Padre nostro” pensando solo al nostro benessere? Un giorno davanti al Signore non porteremo certo la nostra ricchezza, cultura, prestigio… ma solo la carità e l’amore avuto per il fratello e la sorella. E per me, a 89 anni, quel giorno non può essere tanto lontano! Grazie per quanto avete fatto e farete.
A tutti assicuro la mia preghiera e chiedo un ricordo per me.
Il GRUPPO INDIA è un PONTE d’AMORE costruito attraverso la solidarietà e la condivisione di quanti credono che un nuovo mondo è possibile.
È possibile sconfiggere la povertà; è possibile riconoscere che ognuno ha il diritto di esistere e di sviluppare tutte le proprie capacità e risorse; è possibile spezzare le catene della schiavitù legittimata dalla religione, dalla politica e dai sistemi sociali oligarchici; è possibile vivere insieme rispettandoci nelle nostre peculiarità culturali e religiose.
Crediamo di contribuire alla formazione di nuove generazioni di uomini e donne capaci di dialogare e confrontarsi nella diversità, consapevoli della dignità di ciascuno e di ricercare, insieme, il bene comune. Crediamo di essere, con gli altri, attori della storia perché questo mondo, consegnato alla nostra libertà e creatività, possa continuare ad essere “custodito e coltivato” per le future generazioni.
Là dove c’è giustizia, c’è pace e noi desideriamo sostenere quei processi capaci di generare condizioni di giustizia e progresso umano, nel rispetto delle diversità culturali e religiose.
Istruzione e scolarizzazione, accesso all’acqua potabile, cura della lebbra e della malaria, alimentazione per i bambini denutriti, valorizzazione e organizzazione delle donne e costruzione di comunità intertribali solidali, sono alcuni degli obiettivi che cerchiamo di raggiungere attraverso la partecipazione e coinvolgimento di centinaia di migliaia di italiani sostenitori, da anni, delle nostre iniziative. Un ponte d’amore che si traduce in reciprocità e condivisione: due caratteristiche del nostro stile e modo di procedere.
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