Adottare è: far diventare concreto l’amore, pensando ad uno dei milioni di bambini che soffrono e muoiono, come fosse parte della nostra famiglia, assumendoci l’impegno di “sostenerlo a distanza” nei suoi bisogni e diritti primari. È dire a uno di questi piccoli “mi prendo cura di te” senza allontanarlo dal suo ambiente e dai suoi affetti. È la prima e fondamentale espressione di amore e di solidarietà attraverso cui, noi del Gruppo India vogliamo dare a Cristo l’opportunità di salvare e fare felici tanti bambini. Basta poco… piccoli gesti di amore per fare davvero molto… per sentirsi responsabili della vita di un bambino, per assicurargli cibo, alloggio, istruzione, cure, vestiti, sorriso e speranza in un futuro diverso… Basta meno di un caffè, poco più di mezzo euro al giorno, 16-20 euro al mese.
Adozione-borsa di studio: 16-20 euro mensili per un vestito, un pugno di riso, le spese scolastiche a tanti bambini di molti paesi: India, Brasile, Filippine, Vietnam, Bangladesh, Madagascar, Tanzania, Sudan e Sud Sudan, Albania…
I soldi dell’adozione-borsa di studio sono destinati all’ostello o all’orfanotrofio in cui vive il gruppo di bambini di cui ricevete la foto, sarebbe impossibile ed ingiusto fare differenze fra bambini aiutati e bambini non aiutati. Trovi maggiori dettagli e spiegazioni su questo foglio, che inviamo a tutti i benefattori insieme alla foto del gruppo sostenuto.
P. Pesce ha sempre insistito perché l’impegno non sia un fatto economico, ma un ponte di amore con questi bambini, e il dare non sia un elemosina e uno scaricarsi la coscienza, ma esprima una rinuncia che perduri nel tempo e contribuisca a un reale cambiamento a uno stile di vita più coerente con il Vangelo. La lettera giunta a padre Pesce da una famiglia esprime bene questo spirito: “Come famiglia aperta vogliamo aprirci all’esterno, farci prossimo ad una bambina indiana che ha tanto bisogno della nostra solidarietà. Lo sentiamo come obbligo e un dovere verso il Signore che ci ha donato tanto. Ci ha dato il dono della fede, una bella famiglia con quattro bellissimi figli sani, un’unione matrimoniale felice, la casa ed un lavoro sicuro. Questi beni dobbiamo condividerli con gli altri. Abbiamo tre maschi ed una bambina, e la bambina indiana diventerà la loro sorellina con la quale pregheremo tutte le sere, diventerà parte della nostra famiglia. Per lei chiederemo le stesse grazie ed aiuti spirituali come per i nostri figli”.
Il futuro inizia sui banchi di scuola
Quanti sono i bambini nel mondo? Quanti di essi sono analfabeti? Non ci sono dati sicuri al riguardo. Di una cosa siamo certi: che sono milioni e che sul loro futuro grava la nostra responsabilità presente. L’istruzione può farne degli uomini liberi, l’analfabetismo degli schiavi.
I bambini che accedono alla scuola possono considerarsi fortunati, anche quando l’insegnamento si svolga in ambiente assai povero e con strumenti inadeguati.
L’emarginazione dei popoli poveri potrà essere
superata solo con l’istruzione.
È questo il modo migliore di aiutarli a non avere
più bisogno di noi!
Con l’iniziativa Adozione-Borsa di studio il Gruppo India risponde alle esigenze di vita di migliaia di bimbi cui è negata la possibilità di frequentare la scuola, di essere educati e di avere un futuro di libertà.
Una testimonianza:
«Ieri ho avuto una grande gioia. Alcuni bambini, sostenuti dal Gruppo India e studenti in una scuola vicina alla nostra, hanno ricevuto le loro pagelle. Tutti erano felici di mostrarmi i loro risultati. Alcuni erano stati classificati primi. Dieci di loro hanno 11, 12 anni e finora non avevano mai frequentato la scuola. Allora abbiamo organizzato una festa. Ogni bambino ha ricevuto un dono: tre quaderni, un libro, bonbon… E abbiamo prolungato la festa, cantando e danzando. Bisognava vedere questi piccoli angeli danzare come diavoletti! Erano pazzi di gioia e noi pure. Erano felici di dire a tutti che essi ora vanno a scuola come gli altri bambini, che ora sanno leggere e scrivere. È una grande gioia per noi, come per voi, sapere che questi bambini sono stati strappati all’ignoranza, alla miseria e alla sofferenza, grazie al vostro aiuto». (Sr Hend – Pakistan)