Aggiornamento 2017: Questo progetto è in fase di chiusura perché le nostre referenti sul territorio si sono spostate in un’altra località del Togo. I ragazzi che avevano iniziato i loro studi sono accompagnati sino al termine, ma ora gli sforzi sono concentrati ad Amakpapé.
Il Togo è un piccolo Paese dell’Africa Occidentale che ha ottenuto nel 1960 l’indipendenza dai coloni francesi. Purtroppo da sempre il governo non ha sviluppato un sistema sociale che prendesse a cuore sia la sanità che l’istruzione. Una persona che desidera essere curata perché malata, sia nel settore pubblico che in quello privato deve pagare ogni prestazione. Lo stesso vale per chi vuole frequentare la scuola.
Siamo a Kové una località a 20 km a nord-ovest da Lomè. La popolazione vive in piccole capanne al centro di un appezzamento di terra che viene coltivato manualmente con attrezzi rudimentali e tradizionali. L’abbondanza o la penuria dei raccolti dipendono dalle piogge: non esiste un sistema di irrigazione. Le entrate familiari sono scarse e spesso inadeguate rispetto al numero dei membri.
“Lo stile di vita della gente è molto semplice. La corrente elettrica raggiunge solo poche case mentre le capanne sparse tra le terre rimangono escluse da questo servizio. L’acqua viene attinta da corsi d’acqua naturali o da pozzi scavati manualmente. La scarsità e la poca accessibilità all’acqua è causa di mancanza di igiene e malattie diffuse. Il livello educativo della popolazione è molto basso. Non tutti coloro che cominciano la scuola elementare la portano a termine: il basso reddito delle famiglie non permette il sostenimento delle rette scolastiche.
Da 13 anni viviamo e operiamo in questa zona del Paese con il VOICA (associazione legata alle suore Canossiane) e da subito siamo state interpellate da genitori che desiderano inviare i propri figli a scuola, ma per mancanza di mezzi non possono offrire loro questa opportunità. Inoltre ci sono gli orfani che vivono soli o alloggiati presso parenti, ma non in grado di pagare la scolarità. Davanti a queste richieste non possiamo rimanere indifferenti perché sappiamo che l’istruzione è il fondamento su cui poggia l’intera società.
Vorremmo poter far studiare 200 studenti tra scuola primaria, secondaria e università. La spesa media è di € 160 all’anno. Da anni ci sostenete per il dispensario e vi siamo grati, speriamo tanto di poter assicurare un futuro ai nostri ragazzi/e con il vostro appoggio.”
Maristella Bisogno e Federica Manfredi, VOICA
(febbraio 2012)